Job act lavoro autonomo: malattia, maternita e ritardo pagamenti
Il Jobs Act del lavoro autonomo è diventato legge: sono diverse le cose che cambiano per coloro che posseggono una partita Iva. Sono state infatti introdotte alcune nuove regole che puntano a tutelare il freelance in caso di malattia, maternità.
Gravidanza e malattia
Prima di tutto per ciò che concerne la maternità, il Jobs Act del lavoro autonomo offre la possibilità, che fino ad ora era presente solo per chi esercitava attività d’impresa, di ricevere l’indennità di maternità ( 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo o mese prima e 4 mesi dopo, N.d.R.). In tal senso è possibile ricevere il sussidio anche per coloro che sono iscritte alla Gestione Separata e che fatturano e la durata del congedo parentale è aumentata da 3 a 6 mesi ed entro i primi 3 anni del figlio. Astensione dal lavoro per gravidanza, malattia e infortunio non comportano più l’estinzione del contratto col committente se riferito a prestazioni svolte in via continuativa ma semplicemente la sua sospensione e per non più di 150 giorni nell’anno solare.
Ritardi nei pagamenti
Il Jobs Act dei lavoratori autonomi si occupa anche di tutelare il lavoratore nei confronti di coloro che tardano o non pagano le fatture: ogni clausola contrattuale che stabilisce il pagamento dopo 60 giorni dall’emissione della fattura è considerata abusiva e diventano deducibili al 100% modificare unilateralmente le clausole gli oneri sostenuti per assicurarsi contro il mancato pagamento.
Insomma, piccoli grandi cambiamenti volti a migliorare la gestione del lavoro autonomo per coloro che sono impiegati come freelance nei diversi settori di competenza.