Alitalia, Ue chiede restituzione aiuti ad Italia
Come era lecito aspettarsi, con la sua comunicazione dello scorso 10 settembre la Commissione Europea ha dato il via libera alla nascita di Ita, la nuova compagnia aerea che sostituirà Alitalia: ha però allo stesso tempo confermato che i 900 milioni di euro versati al vettore dallo stato siano da considerare illegali e che devono essere restituiti.
Via libera all’aumento di capitale di Ita
In qualche modo sono stati parzialmente risolti alcuni nodi che riguardano il vettore in dismissione o perlomeno si è riusciti a mettere un punto su alcune questioni, evitando ancora problemi d’incertezza in tal senso. Ha commentato, attraverso una nota, il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager:
Oggi segna un nuovo inizio per il trasporto aereo italiano. Voglio sottolineare un punto che era importante per noi, gli interessi dei passeggeri: l’Italia rimborserà completamente i viaggiatori di Alitalia nel caso in cui la società non dovesse onorare i biglietti quando smetterà di volare. Una volta che Ita decollerà, spetterà all’Italia e al management di Ita approfittare di questa opportunità.
La Commissione ha considerato illegali gli aiuti di Stato ottenuti nel 2017 da Alitalia ma ha avallato senza problemi l’aumento di capitale a prezzi di mercato del valore di 1,35 miliardi necessario a Ita. Il fatto che sia stata rispettata in maniera evidente la richiesta di discontinuità tra i due marchi, ha portato Bruxelles a sottolineare che non tocca alla newco l’onere della restituzione degli aiuti ricevuti. Ciò che è stato comunicato consentirà a Ita di nascere nel modo giusto.
Unica decisione ancora mancante, da parte della Commissione Europea è sempre legata ai soldi che sono stati stanziati dal Governo per Alitalia nel 2019: anche i 400 milioni di euro ulteriori devono essere considerati illegali? La Vestager ha sottolineato che indagini in tal senso sono ancora in corso ma che a breve dovrebbe anche essere disponibile la decisione finale di Bruxelles.
Ryanair cambia idea su marchio Alitalia
Diventa interessante, alla luce del via libera ottenuto da Ita, la posizione presa da Ryanair passata da compagnia interessata al brand Alitalia a detrattore che avrebbe già stabilito il futuro fallimento della nuova compagnia. Un cambio di umore che fa quasi pensare che la compagnia low cost si senta in qualche modo minacciata da quelle che sono le intenzioni del nuovo vettore italiano.
Quello che prima era un asset al quale O’Leary sembrava interessato è diventato qualcosa di non voluto, ritenendo il fatto che Alitalia è un “compagnia di m…“. Certo, potrebbe essersi trattato di una mossa pubblicitaria questa estate, ma lascia perplessi questo cambio di rotta totale del vettore low cost con tanto di offesa allegata. “Se avessimo comprato il marchio“, hanno fatto sapere, “non ci sarebbe servito, non avremmo potuto usarlo. Avrebbe creato confusione con il nostro nome“. Sarà.