Settore farmaceutico a rischio per i dazi?
Il settore farmaceutico è a rischio a causa dei dazi? È ancora presto per poter definire la situazione in modo definitivo. Ma va detto che il Made in Italy ha un ruolo importante per quanto riguarda la produzione di medicinali destinati all’estero.
Cosa sta accadendo nel settore farmaceutico?
Per comprendere se effettivamente la politica commerciale aggressiva di Donald Trump metterà a rischio i posti di lavoro in Italia, bisogna aspettare che gli Stati Uniti si rendano conto degli effetti del danneggiare il lavoro del settore farmaceutico italiano.
Anche per quanto riguarda questo ambito, infatti, Europa, Cina e India sono protagonisti della filiera di fornitura. Ciò che non si sa, essenzialmente, è che l’Italia è uno dei maggiori produttori farmaceutici in Europa. E questo suo questo ruolo è estremamente importante sia a livello comunitario che per gli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda la produzione di API (principi attivi) di alta qualità.
Il lavoro del settore farmaceutico italiano consente alle aziende americane di sviluppare trattamenti all’avanguardia e non solo. La Penisola, secondo le statistiche ufficiali, rischia di risentire dei dazi americani nel settore farmaceutico. Ma l’impatto potrebbe essere minore rispetto ad altri paesi come l’Irlanda o la Germania, per fare un esempio.
Attualmente, l’industria farmaceutica può contare su una sorta di tregua temporanea grazie all’esenzione dalle tariffe sui medicinali di fabbricazione estera. Siamo però consapevoli che Donald Trump potrebbe cambiare idea da un giorno all’altro e si potrebbe arrivare a imporre tasse aggiuntive fino al 25% anche sui prodotti farmaceutici.
Movimenti attenti e potenziali criticità
Questa presa di coscienza sta portando l’intero settore farmaceutico a muoversi con attenzione. Viene da chiedersi però se gli Stati Uniti sappiano che, ad esempio, la ciprofloxacina e l’ibuprofene sono prodotti quasi esclusivamente in Cina e India. Cosa succede se i dazi vengono applicati sulle esportazioni di farmaci prodotti in Italia? Di certo potrebbero esserci problemi di costo e di approvvigionamento.
I farmaci esportati dall’Italia all’estero sono principalmente di tipo cardiovascolare e oncologico. A seconda delle case farmaceutiche, ci sono approvvigionamenti specifici come quelli relativi alla gestione del dolore, alle malattie rare, alla gastroenterologia e alla pneumologia.
L’Italia rischia di perdere denaro a causa della tassazione, ma gli Stati Uniti rischiano la salute, e la vita, ancor di più rispetto a quanto avveniva in precedenza. Alla difficoltà di trovare un’assicurazione sanitaria che copra i costi, si aggiungeranno le problematiche di approvvigionamento.
Il settore farmaceutico italiano potrebbe comunque riuscire a rimanere a galla senza dover perdere posti di lavoro. Lo stesso non si può dire per la salute degli americani.