Made in Italy, crescono le esportazioni
Il made in Italy sembra non risentire troppo, almeno per il momento, dell’incertezza. Le esportazioni verso i Paesi extraeuropei hanno infatti registrato una crescita significativa nei primi tre mesi del 2025.
Made in Italy molto richiesto negli ultimi mesi
È ancora prematuro affermare con certezza che si sia trattato di una corsa all’acquisto in vista dell’entrata in vigore dei dazi. Quello che i numeri dimostrano è che il made in Italy ha visto aumentare i suoi numeri, e non solo per quanto riguarda gli Stati Uniti.
Di certo, per capire quali saranno le vere conseguenze dell’applicazione dei dazi decisa da Donald Trump, dovremo attendere e analizzare un periodo in cui questi siano pienamente attivi. Nel frattempo, però, possiamo apprezzare i numeri archiviati sia nell’ultimo trimestre del 2024, sia in quelli relativi al primo del 2025. Rispetto allo stesso periodo del 2023, negli ultimi tre mesi dell’anno è stato registrato un avanzo commerciale di 65 miliardi di euro, quasi 20 in più.
Cosa raccontano questi numeri? Come spiega l’ISTAT, la dinamica tendenziale dell’export verso i Paesi extraeuropei è positiva. Il made in Italy sembra essere percepito come qualcosa di irrinunciabile all’estero. Va anche sottolineato che una buona parte di questo traffico è legata proprio alle esportazioni verso gli Stati Uniti. E sarà importante capire quanto tutto ciò sarà condizionato dai dazi.
Non dobbiamo dimenticare quelli già imposti su alluminio e altri materiali fondamentali per l’industria e i cantieri. Di conseguenza, sarà necessario attendere che le nuove tariffe entrino pienamente in vigore per capire se la tendenza resterà intatta.
Un ottimo incremento del made in Italy è stato registrato anche nei confronti dei Paesi dell’OPEC e del Mercosur. Sono invece diminuite le esportazioni verso la Turchia e verso la Cina.
Cosa accadrà in futuro
Il quadro, al momento, appare abbastanza chiaro. In futuro dovremo verificare se il made in Italy, in ogni suo settore, continuerà a essere considerato indispensabile. Guardando ai dazi, il timore principale riguarda i beni alimentari e farmaceutici. Bisognerà capire se, soprattutto per i primi, gli Stati Uniti vorranno ancora contare sull’eccellenza italiana o se opteranno per prodotti d’imitazione.
Alcune realtà potrebbero comunque permettersi l’acquisto del made in Italy per mantenere un certo standard qualitativo. Ma saranno davvero disposte a farlo, considerando la possibilità di spendere meno? Tutto dipenderà dalle esigenze della clientela.
Nel frattempo, non resta che attendere. Ovviamente, un mantenimento dell’attuale situazione farebbe tirare un sospiro di sollievo anche alla nostra economia. Nel caso in cui le esportazioni del made in Italy dovessero diminuire, non sarebbero poche le aziende a dover fare i conti con la necessità di rientrare delle proprie spese.