Mps, quali decisioni prendere su Mediobanca

di Valentina Cervelli 10 Settembre 2025 10:33

Mps ha conquistato Mediobanca. Ora è chiamata a eseguire delle scelte ben precise, soprattutto per quel che riguarda il tema dell’autonomia.

Mps ora deve scegliere

Sarà necessario aspettare la conclusione della riapertura dal 16 al 22 settembre. Ma davanti a questo già iniziale 62,3% di adesioni, Mps deve capire se puntare a un mantenimento di autonomia, come già sottolineato, o pensare a un’integrazione reale.

Al quartier generale di Mps il pensiero è già oltre il 22 settembre, data la necessità di pensare all’assetto migliore di gestione di Mediobanca. Fattore, questo, che dipenderà in parte anche dall’esito finale dell’offerta. Gli esperti spiegano che la maggior parte delle valutazioni si trovano ancora a livello di top management. Anche perché deve ancora essere organizzato un consiglio di amministrazione che registri effettivamente il successo di Mps nell’Ops.

È stato stabilito il potenziale avvenimento di un board successivamente al 22 settembre, perché sarà in quel momento che l’istituto avrà tutte le informazioni necessarie per prendere qualsiasi decisione. Anche in merito a quella importantissima del delisting.

Delistinng e possibilità

Non dobbiamo dimenticare che Borsa Italiana pretende che le blue chip mantengano, per assicurare la liquidità del titolo in una corretta formazione dei prezzi, un flottante minimo. È per tale ragione che l’adesione precisa all’offerta di scambio è così rilevante. Se le adesioni supereranno il 75%, Mediobanca potrebbe trovarsi a uscire da Piazza Affari. Come farebbe pensare anche il prospetto informativo di Mps.

Nessuna scelta è avvenuta al momento, anche perché, anche in termini di immagine sia dentro la banca che esternamente, rimanere listati sembra pagare di più. E potrebbe funzionare come una spinta ulteriore al progetto industriale alla base dell’operazione di Mps.

Il delisting, però, viene considerato ottimale perché in questo modo sarebbe maggiormente possibile e più veloce raggiungere i 700 milioni di sinergie di costi e ricavi quantificati da Mps prima del lancio dell’offerta.

Dobbiamo sottolineare che il documento relativo a questa ha lasciato qualsiasi possibilità aperta per quel che riguarda l’integrazione, sottolineando la possibilità di un’eventuale fusione a discrezione di Mps. Va detto che la stessa potrebbe consentire un numero maggiore di economie di scala, riducendo sovrapposizioni e costi di struttura. In questo modo, non verrebbe però protetta la cultura aziendale, con conseguenze su banker e clima societario.

Non dobbiamo dimenticare poi che dall’assetto societario di Mediobanca dipenderà anche la scelta dei nuovi vertici, che dovrà avvenire entro i primi giorni di ottobre. È questo, infatti, il limite per la banca senese per depositare la richiesta per il rinnovo del consiglio di amministrazione. L’attuale, all’assemblea del 28 ottobre, dovrebbe presentarsi come dimissionario.