Alitalia, nasce la newco: cosa succederà ora?

Piano industriale e alleanze punti chiave del futuro dell'azienda.

di Valentina Cervelli 12 Ottobre 2020 16:12

Nasce finalmente la nuova Alitalia grazie alla firma del decreto dedicato da parte del Governo: cosa succederà ora? Quanto tempo sarà necessario prima che tutto inizi a funzionare come di dovere? La risposta è: ci vorrà del tempo, almeno fino all’inizio del prossimo anno.

Alitalia e i tempi necessari all’operatività

L’apposizione della firma sul decreto è solo il primo passo, quello che sancisce semplicemente la nascita della nuova Alitalia Tai. Da qui per prima cosa sarà necessario attendere almeno un mese che il documento giunga in Parlamento e poi vi sarà il via libera per la presentazione del piano industriale dell’azienda, chiamato a segnare quelli che saranno gli obiettivi da raggiungere nei prossimi cinque anni. Ovviamente minori saranno le discussioni tra le parti, più veloce sarà l’iter generale.

Una volta che il piano industriale verrà presentato arriverà il passo forse più difficile da affrontare per la nuova Alitalia, ovvero convincere la Commissione Europea della discontinuità tra la vecchia azienda e la newco: fattore basilare per il proseguo dell’azienda lungo la strada del rilancio. Se l’esito sarà positivo, la newco potrà debuttare ufficialmente con i propri aerei e il proprio nome, almeno secondo le stime dell’ad Fabio Lazzerini, all’inizio del 2021.

Uno dei potenziali problemi sulla strada di Alitalia ancora oggi è ciò che Bruxelles deciderà in merito alla questione degli aiuti ricevuti da Alitalia fin dal commissariamento del 2017: si tratta di ben 1,3 miliardi. Sebbene ufficialmente non sia stata presa nessuna decisione, si dice che la Commissione Europea opterà per considerarli aiuti di Stato e quindi ne richiederà la restituzione. In tal caso il debito dovrebbe ricadere però sulla vecchia compagnia che diverrà una sorta di bad company mentre la newco, grazie al decreto Rilancio, potrà contare su una dotazione di 3 miliardi.

Alitalia e il nodo alleanze

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Di certo il problema Alitalia si sarebbe potuto risolvere prima se vi fosse stato un maggiore accordo tra le parti politiche in merito al suo Cda: per consentire la nascita di Alitalia Tai si è dovuto infatti trovare prima una quadra sul nome dei consiglieri. Da quel che è stato già reso noto il piano industriale dovrebbe avere in dotazione per il momento 90 aerei e 6500 dipendenti e dovrebbe puntare, in quanto a rotte, su quelle internazionali verso l’America considerate le più proficue.

Tra i passi importanti che la newco dovrà affrontare vi è anche quello della scelta delle alleanze. Qualche giorno fa Usaerospace ha ribadito l’intenzione di voler entrare in una partnership con lo Stato e a investire 1,5 miliardi di dollari. Come ha spiegato Fabio Lazzerini recentemente “è sicuramente uno snodo fondamentale del piano industriale. Il mondo delle compagnie aeree è un mondo di alleanze. È difficile rimanere da soli, ci sono poche compagnie che restano da sole. Difficile pensare” ha sottolineato, “di restare isolati in un mondo globale. L’importante è entrare in una partnership a testa a alta“.

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