Big tech, i dubbi e l’occupazione
In questi ultimi giorni le aziende Big tech stanno creando scompiglio nelle Borse di tutto il mondo e in generale nell’economia. Cresce la paura che colossi non siano in grado di affrontare adeguatamente la sfida dell’intelligenza artificiale.
La paura per una bolla Big Tech
È ovvio che se dovesse mai scoppiare una bolla relativa alle Big tech le conseguenze sarebbero importanti e coinvolgerebbero praticamente tutto il mondo. Lo stiamo vedendo in questi ultimi giorni, dove la paura legata all’incertezza di queste industrie sta mettendo a dura prova le Borse mondiali.
Qual è il problema? I grandi nomi del Big tech come Meta, Amazon, Alphabet e Microsoft hanno investito fino a 106 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2024. Tutti sull’intelligenza artificiale. Le stime eseguite in tal senso raccontano che la cifra potrebbe aumentare del doppio entro la fine dell’anno. Fino a raggiungere i 1000 miliardi di dollari in 5 anni.
Secondo gli amministratori delegati di queste aziende Big tech il gioco vale la candela. Differente è l’idea dei mercati che hanno paura che tutto questo si risolva in un nulla di fatto. E che questi grandi nomi si troveranno poi a dover licenziare in massa per poter rientrare dei costi. Pesando ovviamente sull’economia degli Stati di cui fanno parte.
Si può dire che sia come un cane che si morde la coda. Wall Street forse anche a causa della corsa presidenziale, è molto scettica. Il suo andamento al ribasso ha contagiato buona parte delle borse mondiali. Non ha aiutato in tal senso il fatto che buona parte dei titoli delle società di semiconduttori, tra cui Nvidia, il più importante, abbia mostrato una certa volatilità nelle quotazioni.
Attenzione a diversi fattori
Calcolando le decine di miliardi di dollari persi e guadagnati di capitalizzazione nell’ultima settimana un po di incertezza relativa al Big tech da parte dei mercati e quasi giustificata. Se a questo aggiungiamo il fatto che Warren Buffett abbia deciso di dimezzare la sua quota all’interno dell’azienda di Cupertino, diventa quasi impossibile sgridare le borse per aver reagito in questo modo.
Va però sottolineato allo stesso tempo che il magnate ha diminuito molto anche la sua posizione all’interno di Bank of America.
Di certo le prossime settimane saranno molto interessanti da questo punto di vista. Sarà possibile infatti verificare se la preoccupazione dei mercati esagerata rispetto all’attuale situazione. In fin dei conti l’intelligenza artificiale e ancora un work in progress. Più si investe più ci sono possibilità di migliorarla per applicarla in diversi settori della vita lavorativa e non.
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