Carenza assunzioni, perché i mancano i lavoratori
Diversi datori di lavoro si lamentano negli ultimi tempi di una importante carenza assunzioni, con posti che rimangono scoperti o persone che dopo qualche giorno lasciano. Ma è davvero una mancanza dei lavoratori?
Sfruttamento della forza lavoro
La cultura consumistica e purtroppo un certo lassismo per quel che concerne norme che mettano paletti ben precisi ad alcune fasce di lavoratori hanno creato un pessimo precedente. Ovvero quello che se non sei disponibile 24 ore su 24 non sei un buon collaboratore e non meriti nulla.
Allo stesso tempo si è andata consolidando un’altra bruttissima abitudine: quella di pagare molto poco le prestazioni di lavoro. Motivazione per la quale per prima cosa quando si parla di carenza assunzioni si deve per prima cosa andare a monte e vedere quale sia stata l’offerta di remunerazione economica. A prescindere dalla categoria ricercata infatti ci si imbatte spesso in offerte di lavoro assurde che arrivano a prevedere una media di un euro all’ora come pagamento.
Richiedendo non di rimanere fermi e seduti, che sarebbe l’unica richiesta che potrebbe essere mossa. Spesso e volentieri determinate offerte riguardano il servizio ai tavoli, il lavoro di ufficio: insomma, qualsiasi mansione anche per più di 10 ore al giorno.
Non si dovrebbe parlare quindi di carenza assunzioni quanto di schiavismo. E’ normale che la gente, seppur disperata, non ceda alle “lusinghe” di simili offerte. E allo stesso modo non stupisce che i lavoratori decidano di non proseguire sulla stessa linea dopo due giorni di prova dove sono stati sfruttati al massimo.
Carenza assunzioni: è vero?
I datori di lavoro seri dovrebbero essere la norma nel mercato del lavoro: si ritrovano a essere spesso l’eccezione. Carenza assunzioni? No, mancanza di datori di lavoro che rispettano la legge. E purtroppo per rendersene conto basta aprire un qualsiasi sito di annunci. La maggior parte di essi offrono delle condizioni assurde.
E se proprio si vuol far finta di non vedere come sia poca l’intenzione di fare contratti a tempo indeterminato o a termine e si preferisca sfruttare delle prestazioni occasionali, allo stesso tempo è importante tentare di tutelare il più possibile il lavoratore proprio per far funzionare il mercato.
Non si può dire che la gente non abbia voglia di lavorare: ne ha e tanta. Ma vuole essere pagata. Lo sfruttamento non può essere più considerato concepibile e soprattutto, prima di dare spazio al lamento di datori di lavoro che vogliono schiavi e non dipendenti, bisognerebbe verificare le carte in tavola.
Solo allora si potrà parlare di carenza assunzioni.
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