Cassa integrazione, soldi non arrivano: cosa fare?
Cosa deve fare chi non ha ancora ricevuto i soldi della cassa integrazione? A causa della pandemia di Coronavirus molti lavoratori si sono trovati in difficoltà, nell’attesa di denaro che avrebbero dovuto percepire addirittura da marzo.
Stato pagamento cassa integrazione al 20 luglio
Una situazione invivibile e ingestibile. E poco aiuta sapere attraverso i dati Inps diffusi e aggiornati al 20 luglio che vi siano ancora molti lavoratori che a oggi non hanno ricevuto alcun pagamento. A livello tecnico, è stato spiegato, tali disguidi sono avvenuti per via della procedura in deroga che ha previsto l’intermediazione delle regioni per “semplificare” la procedura di pagamento quando in realtà è stato proprio questo passaggio a rendere più complesso il tutto e a fermare di fatto il pagamento.
Con il prossimo decreto di agosto vi dovrebbe essere un’ulteriore proroga di 18 settimane della cassa integrazione. A prescindere dalle lettere di protesta e le testimonianze dei social, anche i numeri ufficiali dell’Inps parlano di una situazione ingestibile per ciò che concerne i lavoratori e il pagamento della loro cassa integrazione.
Va sottolineato che gli ultimi numeri diffusi dall’Inps sullo stato dei pagamenti fa riferimento ai modelli SR41 ricevuti da febbraio a maggio 2020 e a quelli di giugno e luglio 2020. Le persone che hanno ricevuto almeno un pagamento alla data del 20 luglio sono 65.270 nello specifico:
- 58.711 per domande di cassa integrazione ricevute a giugno e luglio;
- 6.559 per domande precedenti.
Cosa fare se non si è ricevuta cassa integrazione
Cosa deve fare chi non ha ricevuto ancora nessun pagamento o non tutti quelli necessari? La prima e unica cosa da fare, tramite il datore di lavoro, è quella di chiedere chiarimenti all’Inps attraverso gli uffici territoriali competenti. Non è detto che si riesca a ottenere qualcosa ma è un tentativo che va fatto anche se la risposta per arrivare potrebbe prendere tempo: questa procedura è utile per capire se vi sono stati errori nella presentazione della domanda per comprendere se sia quella la causa del mancato pagamento.
Bisogna comprendere che una volta che l’Inps abbia dato comunicazione al datore di lavoro dell’errore, lo stesso dovrà ripresentare domanda entro 30 giorni dalla comunicazione a prescindere dal periodo di riferimento.
Se non viene comunicato nessun errore, purtroppo l’unica cosa che il lavoratore può fare è quella di attendere il pagamento. Non vi sono procedure che possano velocizzare l’erogazione: è quindi importante scoprire se vi sono stati degli errori che hanno causato il disguido e in quel caso spingere sul proprio datore di lavoro affinché si muova in maniera corretta.
Tags: inps | ||