FCA-PSA: cosa si sa della fusione
La macchina della fusione FCA-PSA è partita: cosa sappiamo a riguardo? Una cosa è certa: da questo matrimonio nascerà il quarto interlocutore per grandezza nel mondo delle automobili.
Progetto di fusione FCA – PSA
Una fusione, quella tra FCA e PSA che porterà numerosi benefici ad entrambe le parti: si tratterà di un accordo paritetico, ovvero 50-50, il cui soggetto presenterà numeri da far girare la testa. Non vi è altro modo per commentare vendite totali pari ad 8,7 milioni con ricavi da 170 miliardi di euro ed un’utile di 11 al quale aggiungere sinergie di tipo annuale per 3,7 miliardi. A livello tecnico il consiglio di amministrazione sarà composto, da quel che è emerso, da 11 membri: 5 per società più John Elkann presidente mentre Carlos Tavares, sarà membro del cda e chief executive officer per cinque anni, come mandato iniziale.
I brand che finiranno sotto questo enorme ombrello aziendale sono di diversa tipologia e successo: non è difficile comprendere che se l’accordo paventato venisse completato sia PSA che FCA riuscirebbero a migliorare le proprie prestazioni.
Quanto guadagno da fusione FCA -PSA
Tecnicamente, è evidente, l’accordo di fusione conviene ad entrambe le parti. Ma quale sarebbe il vero guadagno in termini reali? Partiamo dai titoli: gli azionisti di ognuna delle due società deterranno il 50% del capitale nel nuovo gruppo. Per evitare le differenze di valutazione le transazioni avverranno prima della fusione: FCA vale 20 miliardi, PSA 23,5. La prima distribuirà un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro più il 100% detenuto in Comau che si occupa di robot industriali mentre PSA distribuirà ai soci il 46% detenuto in Faurecia, azienda specializzata in componentistica. In questo modo il gruppo FCA-PSA potrà condividere equamente quello che sarà il frutto della fusione.
Entrambe le parti sono soddisfatte: John Elkan ha trovato il partner con cui crescere e non avere mai problemi di credito, PSA in pratica, come hanno sottolineato alcuni analisti “compra” FCA. Come commentare un premio di 6,7 miliardi che sembra sia stato versato dai francesi e Tavares come ulteriore membro del Cda in un gruppo teoricamente diviso equamente? In caso di voto in parità ovviamente il numero uno di PSA sarà decisivo.
Ed è proprio in tal senso che sarà curioso vedere ciò che accadrà: si sa che il sistema di loyalty voting stabilito funziona in modo da non assegnare a alcun azionista voti in assemblea in misura eccedente il 30% del totale voti espressi e che tutte le decisioni verranno prese a maggioranza semplice dei voti in caso di quorum superiore alla metà. Importante: non è previsto nessun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti.