FCA- Renault, di nuovo possibile fusione: ecco perché

I cambiamenti in casa Nissan giocano a favore delle due aziende automobilistiche.

di Valentina Cervelli 10 Settembre 2019 11:54

Una fusione FCA-Renault sembra essere di nuovo possibile e la ragione di questa possibilità deve essere ricercata nell’estremo oriente e più precisamente a casa Nissan dove un cambio occorso ai vertici potrebbe rappresentare la scossa necessaria alla ripresa delle trattative.

Problemi Nissan riaprono possibilità FCA-Renault

Si è infatti dimesso l’amministratore delegato della casa automobilistica nipponica Hiroto Saikawa. Una decisione maturata per via delle accuse di irregolarità finanziarie e turbolenze gestionali seguite all’arresto e alla cacciata dell’ex numero uno, Carlos Ghosn: il manager lascerà spazio al suo successore il prossimo 16 settembre. A spingere Saikawa verso le dimissioni sono state le pressioni provenienti dal cda della Nissan, giunte dopo una serie di incontri volti a mettere a punto le strategie necessarie per uscire dalla crisi che l’ha colpita negli ultimi mesi. L’ex amministratore delegato verrà sostituito dall’attuale direttore generale, Yasuhiro Yamauchi.

I media locali sostengono che Saikawa abbia aggiunto al suo stipendio in maniera impropria e facendola figurare come bonus non precisato una somma di 47 milioni di yen, pari a circa 440 mila dollari.

Perché vi è una nuova possibilità di fusione FCA -Renault

In molti pensano che grazie ai problemi in casa Nissan si riapriranno le porte per una possibile fusione FCA-Renault: una possibilità che effettivamente guadagna più forza rispetto alle settimane passate. Come era stato previsto nel corso dei mesi più caldi dell’estate, settembre avrebbe portato cambiamenti e così è stato. Non bisogna dimenticare che insieme alla Mitsubishi, Nissan è il principale partner industriale della casa automobilistica francese: Renault detiene il 43,4% di Nissan Motors e la casa giapponese detiene il 15% di Renault. E non solo: il governo francese possiede il 15% del capitale dell’azienda francese. Cosa significa questo? Che Renault, con l’uscita di scena di Hiroto Saikawa, uno dei principali manager Nissan contrari alla fusione FCA-Renault, può riprendere con minori difficoltà i colloqui con il gruppo automobilistico italo americano.

Soprattutto ora che in tal senso anche l’esecutivo francese mostra maggiore interesse: nei giorni, scorsi in occasione della partecipazione a Cernobbio nel Forum Ambrosetti, il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha espresso pubblicamente l’auspicio di un “necessario” riavvicinamento tra Italia e Francia venendo meno la criticità legata alla fine del governo M5s-Lega ed essendo basilare il bisogno di discutere dei principali dossier industriali condivisi, ovvero Fca- Renault e Fincantieri. Appare evidente che rispetto alle settimane scorse la voglia di collaborare per la conclusione di una così importante operazione societaria sia presente: sarà importante osservare da vicino cosa accadrà dopo il 16 settembre.

Tags: fca · nissan
Commenti
  • Concorrenza, in arrivo disegno di legge
    Il tema concorrenza, quando si parla di lavoro, è uno dei più caldi: non dobbiamo dimenticare che per moltissime società e imprese il rapportarsi in un certo modo può fare la differenza. Perché la concorrenza è importante E per questo motivo e diversi altri che il Governo ha annunciato che a breve arriverà una nuova […]
  • Stellantis vuole lasciare l’Italia?
    Stellantis vuole davvero rimanere in Italia? Più volte è stato ribadito che il nostro paese rimane una delle posizioni strategiche del marchio. Il problema? Rimane sempre lo stesso: i fasti della vecchia Fiat sembrano essere decisamente lontani. Stellantis e le uscite volontarie La situazione attuale vede i sindacati schierati da una parte e l’azienda dall’altra […]
  • Smart working, finite le proroghe per i fragili
    Cambia anche lo smart working dal 1° aprile. O meglio cambiano le modalità d’accesso allo stesso perché lo scorso 31 marzo sono scadute le deroghe previste dal periodo pandemico. Cosa accade allo smart working Si trattava di regole che rendevano più semplice richiedere questo specifico approccio al lavoro. Sebbene sia comprensibile dato il cambiamento della […]