Fringe benefit, cosa cambia
Cosa sta cambiando in materia di fringe benefit? Attraverso il Decreto Lavoro la soglia è stata elevata a 3 mila euro. Ma c’è una particolarità che rende controversa la decisione introdotta dall’art. 40 del decreto legge 48 del 2023.
Soglia dei fringe benefit al centro delle polemiche
Più nello specifico si tratta del fatto che l’elevazione dei fringe benefit è avvenuta solamente per i dipendenti con i figli a carico. Al momento deve ancora avvenire una conversione in legge, essendo la norma in fase di esame in Senato. Ciò non toglie che siano già state molte le critiche ricevute non solo dai sindacati ma anche dall’Associazione italiana welfare aziendale (AIWA).
E la ragione sta nel fatto che, nel caso dovesse essere approvata definitivamente, verrebbero a crearsi delle situazioni di diseguaglianza tra i lavoratori. Il problema è che il Decreto Lavoro in questo modo crea disparità di trattamento tra i dipendenti di una stessa azienda. Ovviamente per quel che concerne le regole di calcolo del reddito da lavoro dipendente.
Senza contare che con questa norma sui fringe benefit quei lavoratori che non hanno figli a carico avranno esenzione e per beni e servizi assegnati solamente dal datore di lavoro per circa 258 euro€ annuali. Qualcosa che non comprenda al suo interno il pagamento delle bollette, differentemente da quello che è previsto per coloro che hanno figli.
Parti sociali alla ricerca di un confronto
A quanto pare, nonostante le rimostranze da parte dei sindacati, il Governo non è intenzionato a modificare questa scelta. Le parti sociali sottolineano come nonostante la buona intenzione in realtà un approccio simile sia solo in grado di creare problematiche. “Malgrado la scelta sia ispirata ad un giusto principio di sostegno della genitorialità”, spiega Roberto Benaglia della Fim Cisl, “la norma si presenta di fatto, ingestibile e inattuabile. Anche sulla base della necessità di non poter differenziare i trattamenti di welfare tra i lavoratori da parte delle imprese”, ha sottolineato.
Ed è per tale ragione che le parti sindacali chiedono al Governo di ripartire da un nuovo confronto per alzare tale soglia dei fringe benefit per tutti. Farlo infatti darebbe modo di adeguarla ai livelli salariali di oggi dopo uno stop di questi di oltre trent’anni. Ciò che viene chiesto in realtà è elevare la soglia di 258 euro attuale a 1.000 euro per tutti.
Come già sottolineato anche AIWA ha mostrato perplessità in base a questa norma inserita all’interno del Decreto Lavoro. Per questa le stesse aziende presentanti fasce eterogenee dieta dei lavoratori non riuscirebbero a dar vita a dei piani seri di benefit in questo modo.
Tags: italia | ||