Guerra Ucraina, Stellantis sospende produzione in Russia
Ci sono voluti quasi due mesi ma anche Stellantis ha reso noto di aver sospeso la produzione in Russia per quel che riguarda macchine e componenti. Era una delle multinazionali che ancora operavano sul territorio del Cremlino.
Anche il gruppo ferma attività in Russia
A fermarsi, nello specifico, è stato lo stabilimento di Kaluga che si trova nella zona a sud est di Mosca e che conta ben 2.700 dipendenti che si occupano di dare vita ai veicoli commerciali destinati all’Europa dell’Ovest, la Citroen C4 e la Peugeot 408. Va sottolineato che lo stop alla produzione era stato già annunciato con anticipo a marzo giustificandolo con la mancanza dei componenti per lavorare, ma la sua operatività reale è iniziata solo adesso.
La produzione dei suddetti modelli, per non incorrere in un blocco definitivo è stata nel frattempo spostata nelle fabbriche del Regno Unito e della Francia. E va sottolineato che, nonostante l’ovvio scossone per i lavoratori dello stabilimento di Kaluga, lo stesso non funzionava ancora a pieno regime rispetto alla sua capacità produttiva di 125 mila pezzi. Questo nonostante lo sfruttamento in joint venture con la Mitsubishi. Vero che è Stellantis aveva fatto sapere che avrebbe iniziato a produrre al suo interno anche il minivan Fiat Scudo entro la fine del 2022.
L’annuncio dello stop all’attività dello stabilimento Stellantis di Kaluga è arrivato ufficialmente attraverso la diffusione di un comunicato che spiega come “in seguito al quotidiano rafforzamento delle molteplici sanzioni e alle difficoltà logistiche riscontrate, Stellantis ha sospeso la propria attività produttiva a Kaluga al fine di garantire il pieno rispetto di tutte le molteplici sanzioni e di tutelare i propri dipendenti“, condannando la violenza e supportando qualsiasi azione che sia in grado di stabilire nuovamente la pace.
Titolo Stellantis crollato in Borsa
Come era possibile aspettarsi, il titolo Stellantis è crollato in Borsa dopo l’annuncio arrivando a perdere oltre il 6%. Lo stop alla produttività per quel che concerne il polo di Kaluga, ha interessato a inizio marzo anche la Volvo e la Volkswagen. E se la Toyota ha sospeso le attività a San Pietroburgo la Renault ha fermato le proprie a Mosca, sebbene la situazione del gruppo francese sia differente, avendo lo stesso una quota di maggioranza in AvtoVaz, il maggiore produttore di auto russo.
L’attacco russo in Ucraina, sanguinario nei confronti della popolazione civile, sta portando man mano a dover far fronte delle conseguenze anche i cittadini russi che si trovano a dover trovare un nuovo modo di andare avanti a livello occupazionale, sebbene le diverse multinazionali che stanno abbandonando il paese, come Stellantis, si stiano impegnando in politiche di protezione dei propri dipendenti.
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