Ita Airways, assunzioni ma lavoratori in cassa integrazione
Quello di Ita Airways sembra un po’ un paradosso. L’azienda infatti ha deciso di assumere 1200 persone quando vi sono ancora dei lavoratori in cassa integrazione.
Un paradosso che non sembra avere mai fine
In un contesto nel quale un potenziale accordo per la privatizzazione è saltato e si sta tentando di portarne un altro a casa. In poche parole, nell’attesa di capire a chi andrà il vettore italiano lo stesso ha deciso di assumere. O meglio lo ha deciso il ministero del Tesoro dato che Ita Airways è controllata al 100% dallo stesso.
Sappiamo che una volta chiusa Alitalia dei suoi 10.000 dipendenti ne sono rimasti nel nuovo vettore 2500 assunti con contratti nuovi. Accordi meno favorevoli anche per segnare una certa discontinuità voluta dall’Unione Europea. Fattore al momento sotto esame da parte dei giudici del lavoro.
Molto riguardante la nascita di ita Airways è legato al passaggio su un filo sottile di ambiguità o discontinuità per quel che riguarda la sua struttura. Questo è un fattore che è impossibile negare se si pensa che per un periodo con gli stessi aerei e lo stesso codice ha volato pur essendo un’altra compagnia.
Pur volendo tralasciare le varie diatribe sindacali che si sono avvicendate, rimane chiaro che la situazione è alquanto complessa. E va ripetuto che l’assunzione ex novo sia paradossale, dato che almeno altre 4 mila persone si trovano ancora in cassa integrazione straordinaria.
E che la loro assunzione converrebbe rispetto a persone provenienti dall’esterno. In questo modo verrebbe anche a esserci una minore spesa da parte dello Stato.
Assunzioni esterne per Ita Airways
Per ragioni ancora da comprendere si è invece deciso di appoggiarsi alla società Cving per assumere attraverso dei colloqui di selezione a Roma e Milano.
Va detto che la posizione di Ita Airways in questo caso o del Tesoro a essere più precisi, non è poi tanto comprensibile. Soprattutto perché le perdite giornaliere, nonostante una buona ripresa lavorativa, sono ingenti. E non aver concluso con la cordata di Certares, Delta e Air France non è stata poi una mossa molto furba.
Il Governo ha presentato una certa voglia maggiore di italianità nella compagnia e questo ha riportato in auge Lufthansa, con molta probabilità accompagnato da Cassa depositi e prestiti o Ferrovie dello Stato. Dato che Msc si è tirata indietro forse non convinta del potenziale nuovo approccio.
Quel che è certo è che ci si aspettava qualcosa di diverso. Soprattutto per quel che concerne le assunzioni. Possibile che sia stata ritenuta la strada più semplice da seguire?
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