Lavoro, come saranno la domanda e l’offerta nel 2025

di Valentina Cervelli 27 Gennaio 2025 10:54

Lavoro e 2025? Un rapporto tutto da esplorare, soprattutto se tentiamo di comprendere come si evolveranno la domanda e l’offerta in tal senso.

I problemi del mercato del lavoro

Al netto di problematiche economiche, che hanno la loro influenza, dobbiamo concentrarci infatti anche sulle posizioni ricercate e sulla effettiva preparazione dei candidati. Sono diversi gli elementi che quando si parla di lavoro “disturbano” un corretto funzionamento del sistema.

E senza dubbio anche lo sviluppo tecnologico ci mette del suo. Non è sempre facile, infatti, stare dietro ai cambiamenti. Diventa però necessario soprattutto segnalare alcuni fattori che sembrano avere una maggiore incidenza.

Ci si lamenta tanto che la gente non abbia voglia di lavorare. In moltissimi casi vengono offerti stipendi che non sono in grado di sostenere economicamente la persona, nemmeno per quel che concerne la sopravvivenza.

Come si può pretendere di offrire a persone che hanno la necessità di mantenersi stage sottopagati? È necessario cambiare prima di tutto questa condizione, se si vuole che il mercato del lavoro migliori e supporti la crescita.

Discorso questo che si collega nell’immediato a un altro: mancano figure specializzate. Soprattutto per quel che concerne l’intelligenza artificiale e le ultime tecnologie. In tal senso le aziende potrebbero e dovrebbero investire sulla formazione in modo tale da plasmare il lavoratore.

Ovviamente la natalità più bassa influisce nella ricerca. Ma la difficoltà di reperimento non è un problema solo del 2025 in materia di lavoro. Questo problema era presente prima della pandemia ed è andato successivamente salendo.

Importante valorizzare l’attività dei lavoratori

La soluzione migliore, ovviamente, sarebbe quella che porta a combaciare domanda e offerta. Ma ancora una volta c’è bisogno che il lavoro venga valorizzato. A prescindere dal settore di appartenenza della posizione ricercata.

Perché è facile sostenere che vi sia carenza di personale per quel che riguarda gli analisti e gli specialisti nella progettazione di applicazioni e gli ingegneri e le professioni specialistiche nella sanità. Ma sarebbe altrettanto facile eseguire della formazione in azienda nel primo caso e pagare decentemente con contratti a tempo indeterminato nel secondo.

Eppure tutto ciò non avviene come dovrebbe. Se si offrissero opportunità di preparazione e stipendi decenti, sia in campo pubblico che privato la situazione sarebbe differente. È tutta una questione di opportunità.

In ogni settore, nessuno escluso, la maggior parte dei potenziali datori di lavoro per risparmiare offre contratti assurdi di collaborazione. Spesso senza la necessaria formazione. E come si può pensare di trovare le giuste competenze?

Questo a prescindere dalla potenziale età pensionabile della persona o meno. In Italia vige un mercato del lavoro dove anche i plurilaureati spesso sono costretti a stage inaccettabili. Le previsioni per il 2025? Non sono migliori di quelle sperimentate in passato.

C’è solo da chiedersi se il comparto industriale sarà in grado di capire di dover offrire di più per poter trovare.

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