Meta, Zuckerberg licenzia 11mila dipendenti
Meta licenzia anche in Italia in specifici settori.
Meta licenzia 11mila dipendenti: in pratica il 13% della forza lavoro totale. Le cause sarebbero la crisi economica e le spese sostenute per investire sul metaverso.
Primi licenziamenti per Meta in diciotto anni
Un progetto questo che sta pesando molto sull’azienda e che per la prima volta dalla nascita di Facebook ha portato a un taglio del personale. Esuberi che fanno sentire il loro peso dopo 18 anni di calma apparente. Come già annunciato da Mark Zuckerberg i tagli sono iniziati il 9 novembre.
Per ovviare a un eccesso di personale assunto, secondo le parole del suo fondatore. Un eccesso causato dal suo eccessivo ottimismo.
Wall Street, a quanto pare, ha gradito la mossa se si pensa che ieri i titoli del gruppo hanno fatto registrare un incremento del 5,37%.
Dopo essere stati testimoni del licenziamento di quasi il 50% degli operatori di Twitter, ora vediamo Meta in pratica fare lo stesso. Si sono avverate le indiscrezioni lanciate qualche giorno fa dal Wall Street Journal.
E’ importante sottolineare che giusto a settembre la società aveva fatto sapere di aver ben 87 mila impiegati sul suo libro paga. E che proprio per tale motivo stava pensando a un taglio delle spese del 10%, da ottenere anche attraverso esuberi.
Un approccio questo del risparmio che sicuramente colpirà anche i Reality Labs costati finora 15 miliardi di dollari. Dopo le forti assunzioni eseguite nel primo periodo post pandemia, ora Meta necessita di ritornare sulla retta via per quel che concerne le spese. Seguendo i bilanci quindi e non l’estro creativo.
Esuberi anche in Italia
Licenziamenti sono occorsi anche nella branca italiana di Meta, secondo quanto indicato da Wired. Dove 22 persone sono state licenziate su un totale di 127 dipendenti. A farne le spese operatori del settore marketing, comunicazione, recruiting e supporto alle piccole medie imprese.
Anche per loro un avvertimento praticamente lampo, condiviso con la Regione Lombardia, il Ministero del Lavoro, i sindacati e l’Ispettorato territoriale del lavoro.
Per i dipendenti italiani le motivazioni sono le stesse. Ovvero la necessità di ottenere un taglio delle spese per via dei costi che il metaverso sta causando. In pratica a rimanere intoccato dalla crisi sono coloro che lavorano all’interno dei reparti che si occupano delle attività considerate prioritarie.
Salvo quindi chi lavora nel reparto reels, nella pubblicità e nella messaggistica per imprese e negli algoritmi di raccomandazione. Va detto che Mark Zuckerberg sembra essere apparso realmente dispiaciuto per i tagli che è stato costretto a fare. Rimane comunque il fatto che mentre lui non affronterà problematiche di sorta per andare avanti, lo stesso non si può dire dei dipendenti che ha licenziato.
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