Mps, Caltagirone chiede 500 miioni di danni
Monte Paschi di Siena è al momento al centro delle cronache per la possibile acquisizione da parte di Unicredit ma non solo: Gaetano Caltagirone, così come riportato da La Stampa, avrebbe richiesto un risarcimento per danni pari a 500 milioni di euro.
Rischi legali importanti per MPS
Si aggiunge quindi un tassello importante del quale tenere conto nel computo generale delle cose per quel che riguarda la suddetta operazione: dobbiamo ricordare che Caltagirone è stato ex socio ed ex amministratore di Monte Paschi. La sua richiesta risale al 2014 e da quel che si evince è stata rinnovata nel 2018: la sua rilevanza nasce dalle ricerche che il gruppo bancario sta eseguendo per ridurre l’impatto dei rischi legali al bilancio dell’istituto, In modo tale da presentare una “situazione più pulita” al tavolo delle trattative con Unicredit.
La banca senese ha bisogno di presentarsi al meglio ai negoziati, in modo tale da pretendere dalla controparte più di quello che al momento sembra aver promesso. In pericolo vi è infatti il destino di più di 2500 lavoratori che potrebbero trovarsi in cattive acque se il numero di esuberi previsti attraverso uscite volontarie non venisse rispettato per volontà della Commissione Europea.
Ecco quindi che a una situazione già complessa di partenza si aggiunge un contorno che si necessita di modificare. Impegnata al momento nelle indagini sui fondi per i rischi legali figura anche la Procura di Milano, la quale ha avviato un procedimento penale a riguardo. Il pm Paolo Filippini, secondo quanto sostenuto da Repubblica, ipotizzerebbe i reati di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Gli investigatori vogliono comprendere se i fondi messi a disposizione della Banca Toscana siano adeguati a far fronte alle cause e agli eventuali risarcimenti che dovrebbe potenzialmente affrontare.
Ipotesi di reato relative a esercizio di bilancio scorso anno
Nello specifico le ipotesi di reato sopracitate sarebbero collegati all’esercizio di bilancio dello scorso anno e in particolare alla semestrale del 30 giugno 2020 e alla trimestrale del 30 settembre dello stesso anno. L’inchiesta è stata aperta a gennaio ed è scaturita da sette esposti che sono stati presentati tra agosto e dicembre dello scorso anno da Giuseppe Bivona, finanziere a capo del fondo Blue-bell.
Citando alcuni numeri, va sottolineato che nel marzo del 2020 la Consob indicava in un totale di 5,2 miliardi la somma che Monte Paschi di Siena si sarebbe trovata a dover pagare in risposta alle diverse richieste di risarcimento a fronte di 225 milioni accantonati Per tale ragione: una somma confermata anche dall’Esma, ovvero la Consob Europea.
Un problema da non sottovalutare per ciò che concerne le trattative con Unicredit.
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