Philip Morris e Altria: possibile fusione in vista

Un matrimonio che darebbe vita ad un vero e proprio colosso del mercato del tabacco.

di Valentina Cervelli 28 Agosto 2019 13:16

Vi è una possibile fusione in vista nel futuro di Philip Morris e Altria, due veri e propri giganti dell’industria del tabacco e delle sigarette elettroniche: da quel che si evince da indiscrezioni stampa le trattative in  tal senso sarebbero avanzate, con l’intenzione di creare un gigantesco polo di settore.

Importanza fusione Philip Morris ed Altria

C’è chi definisce queste tra Philip Morris e Altria delle “seconde nozze”dato che quest’ultima nel 2008 Altria venne scorporata proprio da Philip Morris per ragioni di mercato. Per comprendere meglio il desiderio di questa unione da parte di entrambi gli interlocutori va sottolineato che Altria, sebbene più piccola in dimensioni e fatturato è responsabile della vendita delle Marlboro sul mercato americano mentre l’altra è un vero e proprio colosso delle sigarette presente in modo cospicuo sui mercati internazionali e gestisce la vendita delle Marlboro all’estero.

Va da sé che un accordo tra le due parti sarebbe in grado di dare vita ad una realtà imponente nel mercato che sarebbe in grado di affrontare senza troppi problemi i cambiamenti che l’industria del tabacco sta sperimentando, come la diminuzione delle vendite di sigarette nei mercati occidentali e la loro crescita in molti paesi emergenti ed allo stesso tempo di poter migliorare la gestione ed aumentare i ricavi collegati derivanti dalle sigarette elettroniche e da altri prodotti.

Accoglienza mercati della possibile fusione Philip Morris ed Altria

reazioni borsa possibile fusione altria philip morris

L’accoglienza dei mercati alla possibilità di una fusione tra Philip Morris ed Altria è stata decisamente netta: le azioni della prima sono scese del 6% mentre quelle della seconda sono salite oltre il 9% sul mercato titoli di Wall Street. Philip Morris possiede una capitalizzazione di borsa pari ad 121 miliardi di dollari mentre Altria pari a 88 miliardi di dollari. Seguendo l’andamento dell’ultimo anno fiscale di entrambi in quanto a ricavi e crescita azionaria è facile intuire come le due società potrebbero aprire l’una all’altra orizzonti importanti: starà ai consigli di amministrazione di entrambe le società ed in seguito agli azionisti ed all’Autorità sulla concorrenza dare il via libera alla fusione.

Vale la pena in tal senso ricordare quelli che sono stati gli investimenti di Philip Morris degli ultimi tempi, in particolare focalizzando l’attenzione sull’andamento del mercato della sua sigaretta elettronica iQOS, famosa perché scalda il tabacco invece di bruciarlo. Il dispositivo, già presente in molti paesi compresa l’Italia, verrà lanciato a breve anche negli Stati Uniti grazie al via libera della Food and Drug Administration.

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