Sessismo e lavoro: quando la mano è richiesta maschile
Una mano maschile: è questo ciò che è “preferibilmente” richiesto all’interno di un annuncio di ricerca di personale grafico e che ancora una volta non manca di scioccare un’Italia che dimostra di essere il fanalino di coda delle pari opportunità.
È sconvolgente che nel 2017 ancora si debbano incontrare degli annunci di lavoro così se sessisti: non bastano le offerte di schiavitù legalizzate con pagamenti irrisori per una mole di lavoro indegna? A quanto pare no. La Vista srl che lo ha pubblicato nega che vi siano stati degli intenti sessisti, sottolineando che i propri dipendenti sono al 99% donne. Eppure il fatto che venga richiesta esplicitamente con preferenza una mano maschile, un pochino fa storcere la bocca. Inizialmente questa opportunità d’impiego sembrava una come tante altre: la ricerca parla di un giovane grafico maschio o femmina, anche stagista che avesse un minimo di esperienza per poter affrontare un particolare progetto. Il problema è sorto al momento dell’elenco dei requisiti necessari per poter inviare la candidatura: tra di essi infatti, citiamo testualmente la ricerca di una “forte creatività e sensibilità alla moda per il settore abbigliamento… Preferibilmente mano maschile”.
Secondo la società che lo ha inserito, non vi sarebbe nulla di male e gli esperti del settore avrebbero capito perfettamente cosa si stava ricercando. Il punto è che il fatto che si fosse alla ricerca di qualcuno in grado di saper disegnare una collezione di moda maschile è tutt’altro che chiaro in questa frase. Per mano maschile si intenderebbe qualcuno che abbia la capacità di disegnare prodotti che sappiano attirare l’attenzione degli uomini fattore questo che, pur non disdegnando il sesso femminile, sarebbe più semplice da raggiungere se la mano alla base dell’idea fosse quella di un uomo.
Credibile come giustificazione? Forse sì, forse no.
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