Tim-Open Fiber, ministro Gualtieri e le prove di mediazione
Mediazione per trovare un accordo senza troppi spargimenti di sangue: anche il ministro dell’Economia Roberto Gualteri decide di commentare in merito alla questione rete unica tra le posizioni di Tim e Open Fiber.
Concentrare l’attenzione su fattori importanti
Le due società hanno senza dubbio mostrato in queste ultime settimane che sul fronte della banda larga in Italia quelle che erano le posizioni collaboranti e pacate di diversi mesi fa non sono quelle attuali, nelle quali sembra sia scattata una forte voglia di prevaricazione, sia in materia di interessi che soprattutto di potere da acquisire.
Nei giorni scorsi era intervenuto già il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli cercando di sedare gli animi e ora è arrivata anche una stoccata da Roberto Gualtieri, responsabile dell’Economia. Il ministro ha infatti espresso il suo parere in merito alla diatriba in atto sugli assetti proprietari della nuova società, spiegando come sia “poco proficuo” che l’attenzione delle parti si focalizzi solo su questo aspetto, dato che la nuova società teoricamente sarà basata sulla fusione tra la rete di Tim e Open Fiber.
A prescindere da quella che sarà la quota azionaria di Tim, tra le altre cose partecipata da Cassa Depositi e Prestiti che possiede una quota anche in Open Fiber, è condizione assoluta che “la governance della nuova società dovrà garantire, attraverso processi decisionali condivisi tra gli azionisti di riferimento“, aggiunge ancora il ministro Gualtieri, “requisiti di indipendenza degli esponenti aziendali, presidi di controllo interno, esterno e regolatorio, l’assoluta autonomia e terzietà della gestione, la natura “aperta” della rete, la parità di trattamento di tutti gli operatori e la realizzazione dei piani di investimento nei tempi previsti“.
Basta posizioni di principio ma dialogo aperto
Ecco perché, sempre per il ministro, la discussione sul tema banda larga dovrebbe liberarsi, sia da parte di Tim che di Open Fiber da tutte le inutili posizioni di principio e concentrarsi sull’ottenere un miglioramento dell’attuale situazione. Solo in questo modo si potrà creare l’infrastruttura adeguata ai bisogni del paese e allo stesso tempo garantire un guadagno per tutti.
Come spiega il ministro il tentativo del Governo di mediare in questo caso, punta ad “assicurare la creazione di una società della rete a banda larga con un forte ruolo pubblico, per realizzare la transizione rapida alla fibra, dando vita ad una infrastruttura indipendente, che assicuri quindi a tutti gli operatori di mercato l’accesso agli utenti finali in modo paritario“.
E questo può passare solo attraverso un atteggiamento serio e proattivo di tutte le parti chiamate in causa.
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