Tim pronta a unirsi con Iliad?

di Valentina Cervelli 9 Maggio 2025 16:10

Tim è pronta a unirsi con Iliad? Potrebbe essere una delle possibilità prese in considerazione per quanto riguarda il consolidamento da parte dell’ex monopolista delle telecomunicazioni italiane.

Tim e la possibilità di consolidamento con Iliad

È stato questo uno degli argomenti affrontati nel corso della conference call con la comunità finanziaria da Pietro Labriola, il ceo di Tim. L’argomento principale sono stati ovviamente i risultati del primo trimestre del 2020. Ma diversi spunti sono arrivati anche dalle domande ricevute, che hanno dato modo al manager di affrontare vari temi.

Tra questi non è mancato quello relativo alla sostenibilità dell’industria, legato al rinnovo delle frequenze e alla fusione tra diversi operatori. Qualcosa che in Europa ha già preso piede e che potrebbe diventare un approccio interessante anche in Italia.

Tim non ha nascosto che, pensando a un consolidamento, Iliad potrebbe essere un operatore tra i più papabili. Ma allo stesso tempo non rappresenterebbe, ha spiegato Labriola, un eccessivo problema se l’azienda decidesse di accordarsi con Wind. Tim, ha sottolineato, continuerà a muoversi puntando sui propri risultati.

Differente la risposta alla domanda relativa a una possibile fusione tra WindTre e Tim. Questa, infatti, risulterebbe molto più complessa, perché la somma farebbe crescere la quota di mercato intorno al 40-50%, sia per quanto riguarda il mobile sia per il fisso. Un elemento che renderebbe praticamente impossibile ottenere l’approvazione dell’operazione da parte dell’Antitrust. In tal senso, però, non viene esclusa la possibilità di un accordo a livello di network attraverso una joint venture.

Interesse anche nella cybersecurity

tim banda larga assetti

Nel corso della conference call non si è parlato solo di Tim e di Iliad, ma anche delle indiscrezioni stampa che ipotizzano una partnership, a livello cloud, con Amazon. Qualcosa che il ceo dell’azienda definisce, al momento, “fantascienza” dato che attualmente sono attive collaborazioni con importanti player che in questo settore “non sono secondi a nessuno”. Ovviamente il riferimento implicito è a Google. Ha sottolineato però, allo stesso tempo, che, dato che il multi-cloud rappresenta la strategia del futuro, l’azienda non è chiusa a nessuna possibilità.

Dato l’attuale quadro geopolitico, Pietro Labriola ha risposto anche a una domanda legata alle possibilità di guadagno di Tim in merito all’aumento prospettato delle spese per la difesa a livello europeo. Sia parlando di cybersecurity che di difesa tradizionale, ha sottolineato che la società è una delle leader in Italia e che Tim è attualmente il player “più avanzato” per le esigenze di questo settore.

Nessuna reale chiusura, quindi, al momento, se non si vuole considerare quella in materia cloud nei confronti di Amazon. Una chiusura peraltro più che legittima, in base agli accordi già vigenti tra la società e i suoi partner.