Unieuro, cosa accade nell’era Fnac
Cosa cambia nell’Unieuro dell’era Fnac Darty? A Milano si è tenuta la convention del marchio alla presenza di tutti i direttori dei punti vendita, della stampa e dell’industria. Cosa prevede il piano quinquennale presentato?
Il piano quinquiennale di Unieuro
È decisamente importante capire cosa promette di fare Unieuro dopo il suo ingresso nel gruppo Fnac Darty. Siamo abituati a collegare questo brand alla compravendita di dispositivi elettronici di alto livello e di molti marchi. Il fatto che sia entrato a far parte di una realtà europea così importante ci porta automaticamente a essere curiosi in merito a quel che riguarda il piano industriale. E ciò che potrebbe significare per i consumatori e i lavoratori.
Il piano quinquennale presentato dal ceo e presidente Enrique Martinez e dalla country manager Bruna Olivieri è senza dubbio ambizioso. Soprattutto perché prevede almeno 250 milioni di euro di nuovi investimenti, rispettando quella che è sempre stata la linea di comportamento del marchio.
Dobbiamo anche sottolineare che, tecnicamente parlando, Unieuro è comunque al primo posto nel retail specializzato della penisola con un 17% di quota. Numeri che vengono considerati però anomali, dato che il leader del settore negli altri Paesi europei presenta delle percentuali molto più alte: a partire dal 21% di Fnac in Francia fino ad arrivare agli esponenti che primeggiano anche in Inghilterra e Germania, con percentuali comprese tra il 23% e il 25%.
Previsti cambiamenti e aperture
Martinez sottolinea che questi dati evidenziano come in Italia il processo di espansione non sia ancora finito. Potrebbe esservi un ulteriore margine di crescita da qui al 2030. Un elemento che verrà raggiunto non solo attraverso acquisizioni, come fatto finora, ma anche sfruttando l’apertura di nuovi punti vendita.
Il piano quinquennale di Unieuro prevede in tal senso il restyling di 45 negozi e l’apertura di nuovi 30. Questo significa non solo un adeguamento dei punti vendita ma anche un indotto destinato a crescere, puntando in particolare sull’ampliamento del settore dei servizi. In tal senso è previsto per giugno 2026 il lancio di un nuovo format.
Quel che è certo è che Unieuro sembra essere intenzionata a sfruttare adeguatamente tutti i mercati possibili, puntando su nuove categorie di prodotti, le private label e anche l’usato ricondizionato. In questo modo può venire incontro alle esigenze dei consumatori anche a livello economico, inserendo contemporaneamente nel suo portafoglio una più ampia varietà di prodotti.
Gli elettrodomestici, a quanto pare, rimangono il punto forte delle vendite di Unieuro. Qualcosa che, nella nuova era, vuole trovare una conferma sia per quel che riguarda i negozi fisici che la vendita online.