Unicredit starebbe pensando a salvataggio Mps
Alla fine Unicredit starebbe pensando effettivamente ad un salvataggio nei confronti di MPS: sono queste le indiscrezioni stampa proposte da Milano Finanza e altri colossi del settore. A quanto pare l’ad Jean Pierre Mustier sarebbe intenzionato in modo più concreto, rispetto a prima, a prendere in considerazione una simile operazione.
Il Ministero del Tesoro è al momento il primo azionista di MPS con il 68% del capitale: già all’inizio di questa settimana Reuters aveva reso noto come il dicastero avesse deciso di prendere in considerazioni soluzioni più definitive per la banca senese e il problema delle conseguenze legali del disastro del 2016. Non va dimenticato che si tratta di più di 10 miliardi di potenziali risarcimenti danni e gli accantonamenti complessivi sono pari a soli 1,2 miliardi.
Secondo i bene informati tra le soluzioni prese in considerazione vi sarebbe quella di trasferire i rischi in un soggetto statale (non proprio una nazionalizzazione N.d.R), insieme agli accantonamenti attualmente appostati in bilancio a copertura: in questo modo verrebbe eliminata una delle criticità più importanti. Si ipotizza poi anche un nuovo aumento di capitale da circa 1,5 miliardi di euro. Insomma, sono diverse le potenziali proposte di risoluzione problemi e tutte con uno specifico scopo: quello di rendere MPS più appetibile per un eventuale compratore: in tal senso sarebbe stata inserita tra le possibilità anche quella di computare a capitale le DTA (imposte differite) fuori bilancio trasformandole in crediti fiscali.
Tutto per trovare un compratore: se si palesasse, ed è qui che Unicredit diventa importante per la partita, il Ministero non incontrerebbe problemi nell’abbandonare il capitale della banca senese, come richiesto dall’Unione Europea, entro il 2021.
Unicredit più morbida, perché?
Per ciò che concerne Unicredit, sembra effettivamente che la sua posizione si sia ammorbidita rispetto alle settimane passate, a prescindere da silenzi e smentite varie: il dossier relativo a MPS è tra quelli tenuti maggiormente d’occhio e non è una novità che il dialogo tra Unicredit e Ministero delle Finanze sia aperto da almeno inizio ottobre per discutere dell’istituto senese.
Indiscrezione vuole però che la situazione abbia iniziato a sbloccarsi davvero grazie agli incentivi che il Ministero dell’Economia avrebbe messo sul tavolo delle trattative: a partire dalla norma sulla trasformazione delle imposte differite in crediti fiscali che nel caso della banca senese vale 3,6 miliardi e già pronta in Finanziaria, per arrivare alla possibilità, come già anticipato di rendere lo Stato responsabile per il contenzioso legale in atto. E secondo molti sarebbe essere stata proprio quest’ultima ipotesi ad ammorbidire Unicredit sul serio.
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