Alitalia, rischiano di saltare ancora gli stipendi
Rischiano di saltare ancora gli stipendi dei dipendenti di Alitalia: la situazione nelle ultime due settimane si è fatta insostenibile, portando i lavoratori a protestare ancora una volta per le difficoltà economiche nelle quali stanno versando ormai da troppo tempo. Cosa accadrà ora?
Battuta di cattivo gusto della Vestager
La situazione è tutt’altri che chiara e mentre i sindacati scendono in piazza, la Commissaria UE alla Concorrenza Margrethe Vestager sembra essere tutt’altro che ben disposta nei confronti della newco ITA: non si può che prendere come una presa in giro quello che è stato il suo intervento nel corso della conferenza stampa organizzata per presentare la nuova proposta di legge europea sull’intelligenza artificiale. A una battuta sul possibile utilizzo di questa tecnologia da parte del Governo Italiano per risolvere il negoziato con l’Antitrust, la donna ha commentato che “in molti casi, una approccio concreto e una mentalità politica creativa è ciò di cui si ha bisogno…”.
Una battuta di cattivo gusto, dato che correlata a una situazione che sta mettendo in difficoltà non solo l’Esecutivo ma soprattutto i lavoratori. E’ un dato di fatto che esistano delle difficoltà oggettive per l’azienda e che i negoziati in questo momento stiano affrontando un momento di stallo. L’accordo per dare il via a ITA sembra ancora lontano. La Commissione Europea, secondo indiscrezioni, avrebbe sottolineato che non sarebbe intenzionata a mettere i bastioni tra le ruote ad Alitalia ma semplicemente a sottolineare come il modello proposto non possa funzionare sul lungo periodo. La newco deve tenersi in piedi da sola e deve offrire discontinuità rispetto al passato.
Il punto della situazione
In cosa si traduce questo? Semplice: l’Europa non cambia idea e le richieste sono sempre le stesse. E questo significa flotta di 45 aerei, personale ridotto più del 50%, cessione di metà degli slot di Linate Milano e l’impossibilità, almeno per due anni, di usare il marchio Alitalia. Gli esperti sottolineano però che in questo modo la compagnia non avrebbe le capacità di riprendersi e dovrebbe arrendersi in alternativa a fusioni com Lufthansa o Air France.
In questo modo i fondi del Governo andrebbero in fumo. Senza contare che quelli europei da ricevere sotto forma di ristori sono bloccati. Mentre i lavoratori ancora una volta rischiano di rimanere senza stipendio. Ha spiegato in una nota il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi:
Anche oggi siamo costretti a scendere in piazza per manifestare il disagio delle migliaia di lavoratori che vivono con apprensione questi momenti dove, da una parte, l’Alitalia in amministrazione straordinaria. sta esaurendo la liquidità mettendo a rischio ancora una volta gli stipendi dei dipendenti e continuità operativa. Dall’altra parte c’è un negoziato in corso che è condotto con troppa timidezza dal nostro Governo nei confronti dell’Europa che non sta facendo decollare la nuova compagnia di bandiera e quindi il progetto di interesse nazionale votato dal parlamento.
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