Arvedi compra Acciai speciali Terni
È stato firmato un accordo ufficiale: Arvedi compra Acciai Speciali Terni e le controllate in Italia, Germania e Turchia di ThyssenKryupp dando vita a un gruppo dal valore totale di 7,5 miliardi di euro.
Arvedi -Ast matrimonio importante
Una mossa importante che si farà sentire nel mercato siderurgico europeo e che coinvolge circa 6600 lavoratori in tutta Europa: l’operazione conclusasi lo scorso 31 gennaio è stata possibile grazie al via libera dell’Antitrust europeo ottenuto il 21 dicembre scorso e a quello del garante turco. In base ai dati di bilancio del 2020, il matrimonio tra Arvedi e Acciai speciali Terni vale ben 3,8 miliardi di fatturato, in netto vantaggio su quelli che sono stati i dati di bilancio dello stesso periodo dell’ex Ilva, che al contrario ha visto scendere i propri ricavi fermatisi a 1,61 miliardi rispetto ai 2,5 del precedente anno. Un calo che dovrebbe essere recuperato grazie alle strategie messe a punto nell’ultimo piano industriale.
Rimane il fatto che il bilancio di Arvedi, nonostante l’aumento della spesa energetica e la pandemia è riuscita ad approfittare delle condizioni attualmente favorevoli del suo mercato di riferimento. E’ difficile non fare un raffronto con il tentativo di ArcelorMittal di creare un importante polo quando vinse il bando per l’ex Ilva: in questo caso le basi per riuscire nell’intento sembrano esserci tutti. Arvedi e AST potrebbero non solo diventare facilmente leader nazionali del mercato siderurgico ma anche guadagnarsi un posto di tutto rispetto in Europa. Ha spiegato Giovanni Arvedi:
Il nostro impegno per Ast si concentrerà sulla competitività e la sostenibilità ambientale, attraverso un piano di investimenti concentrato su impianti all’avanguardia, tecnologie innovative, ricerca e sviluppo. Continua il nostro impegno, come nei siti di Cremona e Trieste, per la decarbonizzazione anche attraverso l’impiego di idrogeno verde.
Come è stata accolta l’acquisizione
Cosa succede con questo accordo? Con il matrimonio tra Arvedi e AST, ThyssenKrupp continuerà comunque a possedere una quota del 15% in quest’ultima “in segno di continuità e fiducia“. Va sottolineato che questa acquisizione, comprendente la cessione degli impianti dell’Ast di Terni dalla Thyssenkrupp al Gruppo Arvedi è stata vista di buon occhio anche dai sindacati e particolare dalla Fim Cisl che ha sottolineato di vedere l’operazione “con fiducia“. Il processo è stato visto intatti come “indice di un settore, quello della siderurgia, che non racconta solo crisi e difficoltà ma che anzi, può essere invece importante volano di rilancio per l’economia del Paese” soprattutto in un momento come questo dove sia la domanda che il prezzo dell’acciaio possono dare all’Italia e ai gruppi che lavorano nel mercato delle possibilità importanti per rilanciarsi.