Aspi, si a vendita a Cassa Depositi e Prestiti
Finalmente è arrivato il via libera alla vendita di Autostrade per l’Italia al gruppo di investitori capitanato da Cassa Depositi e Prestiti insieme ai fondi Blackstone e Macquarie, a margine di molti mesi di trattative estenuanti e di difficile gestione.
Cdp, via libera all’offerta per l’88,06% di Aspi
Nello specifico sono passati 10 mesi da quel luglio del 2020 quando, con il governo Conte, era stato raggiunto un accordo con la holding dei Benetton per l’acquisto di Aspi: non è stato facile per atlanti a mettere d’accordo i suoi soci, divisi tra la necessità di concludere una vendita al più presto e l’orgoglio di non cedere la controllata a coloro con i quali era in atto una diatriba sulla revoca o meno delle concessioni da quando nel 2018 era crollato il ponte Morandi di Genova con il suo carico di 43 vittime. L’assemblea degli azionisti di Atlantia ha quindi detto si alla vendita del 88,06% del capitale di Aspi.
Non bisogna dimenticare che l’azienda è sotto indagine proprio per la tragedia di Genova: in questo modo, va sottolineato, spariscono tutte le minacce di revoca che da anni ormai gravavano sulla testa della controllata di Atlantia e che miravano all’estromissione dei Benetton dalla società. L’acquisto da parte di Cassa Depositi e Prestiti nel capitale di Aspi ha rappresentato un duro colpo per i parenti delle vittime del Ponte Morandi che attraverso la loro portavoce Egle Possetti hanno tenuto a sottolineare come ci sia molta amarezza per la notizia e di come non si perda la speranza di un possibile stop alla contrattazione.
Aspi è stata valutata 9,5 miliardi di euro in totale di cui 9,1 miliardi di valutazione semplice alla quale devono essere aggiunti la quota del 2% annuo sul prezzo dal primo gennaio 2021 alla data di chiusura dell’operazione che dovrebbe avvenire nel marzo del 2022 e i Ristori stati richiesti a causa del Covid-19.
Proposta accettata dagli azionisti in maggioranza
La proposta di Cassa Depositi e Prestiti è stata approvata con il voto favorevole di 1129 azionisti, in rappresentanza del 86,86% del capitale sociale in assemblea e con il voto sfavorevole di 60 soci.
La firma finale che sancirà la vendita è attesa per la fine di giugno, in modo tale da rendere possibile la approvazione del piano economico finanziario sul quale si dovrà basare il rilancio della società. Senza dubbio quelle tra Cassa Depositi e Prestiti e Atlantia sono state tra le trattative più estenuanti degli ultimi mesi, a causa dei numerosi tira e molla tra le due società sul prezzo da pagare e sulle condizioni relative alla cessione: situazione si è sbloccata nel momento in cui i Benetton hanno reso noto la loro intenzione di vendere Aspi.
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