Autostrade, CDP presenta offerta con Blackstone e Macquaire
Cassa Depositi e Prestiti cerca di chiudere la questione Autostrade e lancia una offerta ufficiale insieme ai fondi Blackstone e Macquarie per rilevare l’88,06% di Autostrade per l’Italia in mano ad Atlantia. Il consiglio di amministrazione ha infatti dato il suo via libera: non resta che attendere il parere della holding dei Benetton.
La proposta di Cdp ad Atlantia
La proposta presentata dalla “cordata” di Cdp propone la firma di un memorandum di intesa entro il 28 ottobre: ci si aspetta che per tale motivo, in modo da continuare la trattativa su una strada ottimale per tutte, venga quindi rimandata l’assemblea degli azionisti relativa alla scissione prevista per il prossimo 30 ottobre. L’operazione è stata resa nota al pubblico attraverso una nota di Cassa Depositi e Prestiti diffusa nella tarda srta del 19 ottobre e nella stessa si spiega come sia prevista anche la sottoscrizione di un term sheet che regolerà i principali termini e condizioni e gli assetti di governance di una newco partecipata da CDP Equity come primo azionista, Blackstone e Macquarie che verrà creata proprio per procedere nell’investimento.
Cassa Depositi e prestiti, come primo azionista, potrà decidere amministratore delegato e presidente: in seguitò la nuova società sarà aperta all’entrata di nuovi investitori italiani e, secondo indiscrezioni stampa, il credito che Cdp possiede attualmente sul debito di Atlantia verrà in futuro scontato dal prezzo a causa del nodo manleva (i possibili danni derivanti dal crollo del ponte Morandi del 2018, N.d.R.). Ad ogni modo, dalla firma del memorandum e per circa 10 settimane, Cdp Equity, Blackstone e Macquarie eseguiranno la due diligence, al termine della quale potranno finalizzare un’offerta finale per l’acquisto della partecipazione in Aspi.
Tentativi di controllo estero su Aspi
Quella di Aspi e dei suoi “soci” è un’offerta che arriva in un momento in cui gli azionisti esteri di Atlantia sono attivamente al lavoro per “bloccare” qualsiasi proposta arrivi da Cassa Depositi e Prestiti che non venga considerata come propriamente valorizzante Aspi. Un esempio? Il fondo britannico Tci, che valuta Aspi 10-12 miliardi, ha aumentato la propria partecipazione nel capitale di Atlantia, portandola oltre la soglia rilevante del 10% al fine di avere maggiore peso nell’assemblea del 30 ottobre chiamata a decidere sul percorso di “dual track“.
I prossimi giorni saranno importantissimi per vedere se sarà possibile trovare un accordo tra le parti e per calmare i malumori nati in alcuni gruppi politici che non vedono di buon occhio il peso che tanti investitori stranieri stanno avendo ora e che rischiano di avere di più in Autostrade.
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