Come scrivere un curriculum interessante
Il Curriculum Vitae non è un optional, un noioso dettaglio burocratico da sottovalutare: il CV è la prima presentazione che diamo di noi stessi, quindi bisogna assolutamente renderlo interessante, originale, speciale.
L’obiettivo dev’essere infatti quello di convincere l’esaminatore a contattarci per un colloquio orale, non necessariamente per le nostre precedenti esperienze o titoli di studio, che possono essere uguali a quelli di tanti altri, ma perché fra le righe del curriculum ha scoperto che siamo proprio la persona che sta cercando.
Un Curriculum sciatto, banale o disordinato non può che essere indice di disattenzione e superficialità, quindi la prima regola da rispettare per la stesura di un CV efficace risponde senza dubbio all’esigenza di ordine e chiarezza.
Oltre a scrivere in maniera grammaticalmente corretta, cercando di essere concisi e schematici, senza dilungarsi in dettagli inutili che renderebbero lenta e difficile la lettura da parte dell’esaminatore, può essere d’aiuto anche giustificare bene i margini e scegliere un carattere gradevole, che non sia necesariamente il solito Arial, stando però attenti alla leggibilità: sarebbe terribile essere scartati perché l’ipotetico datore di lavoro non riusciva a capire cosa ci fosse scritto. Per lo stesso motivo, anche la grandezza dei caratteri dovrebbe essere adeguata, né troppo piccola, né fastidiosamente grande.
Si può ricorrere all’uso del grassetto o ai colori per evidenziare caratteristiche che riteniamo essenziali, ma non bisogna mai abusarne, anzi usarli solo in casi particolari.
Ma al di là del livello puramente estetico, cosa dovrebbe contenere un Curriculum per fare colpo? Tutti i CV devono specificare dati anagrafici, titoli di studio e precedenti esperienze lavorative, che si possono integrare con corsi di formazione e attività extralavorative, anche non ufficialmente certificati. E’ molto importante inserire il maggior numero di esperienze di questo genere, che oltre a rappresentare ottimi spunti di conversazione durante il colloquio, forniscono all’esaminatore anche alcuni indizi sulle nostre abilità e spesso sulla personalità. Ad esempio è facile supporre che chi si dedica al volontariato sia una persona generosa, disponibile, che non ha paura di darsi da fare, mentre chi si occupa di associazioni o gruppi dimostra capacità organizzative e relazionali, e così via.
Un buon trucco è quello di informarsi, quando possibile, circa i requisiti prefissati dall’azienda, leggendo attentamente l’annuncio di lavoro o su un eventuale sito web ed impiegare nel CV la stessa terminologia, dando rilievo proprio alle caratteristiche ricercate. Ad esempio, ultimamente le aziende richiedono abilità di problem solving e team working, che sembrano parole complicate, ma in realtà corrispondono semplicemente alla capacità di mantenere i nervi saldi, risolvendo i problemi che possono venirsi a creare e alla capacità di lavorare in gruppo. Utilizzarle nel proprio Curriculum però, potrebbe essere la mossa giusta che segni la differenza fra il vostro CV e quello degli altri.
L’importante è comunque essere sinceri, perché spesso il Curriculum serve a fare una prima scrematura fra i diversi candidati, per selezionare quelli più interessanti da richiamare per il colloquio orale, quindi meglio non esagerare o non mostrarsi diversi da quello che poi si è realmente.