Eni vuole velocizzare il processo di decarbonizzazione

Conferme sulle reali intenzioni di Eni a stretto giro

di Maria Barison 25 Gennaio 2023 16:45

Risulta oramai largamente diffuso e accettato il pensiero che vede la decarbonizzazione come leva centrale nel processo di transizione energetica verso la carbon neutrality; anche il Segretario delle Nazioni Unite, António Guterres, si è di recente pronunciato sul tema, individuando la decarbonizzazione comune obiettivo fondamentale da raggiungere, in maniera ragionata e condivisa, per fronteggiare il cambiamento climatico e garantire accesso universale all’energia. Si può o meno condividere la metafora di Guterres, ma in effetti non è poi così lontana dalla realtà e sollecita ognuno di noi ad iniziare a fare qualcosa finché si è ancora in tempo per intervenire e per realizzare un’equa transizione energetica.

Sono tante le aziende che si stanno schierando al fianco del processo di decarbonizzazione: tra queste, Eni, vuole porsi come leader della transizione energetica e contribuire alla decarbonizzazione di tutti i settori attraverso un approccio olistico e tecnologicamente neutro, che valorizzi l’esperienza maturata, le attività di ricerca e sviluppo portate avanti e una rete di collaborazioni che alimentano un ecosistema virtuoso, partendo dalle esigenze dei partner e costruendo soluzioni ad hoc.

Tale impegno è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi posti dal FIT for 55 sul clima, che pone l’attenzione sulla riduzione del 55% di emissioni in meno di entro il 2030 e si prefigge di farlo rafforzando l’innovazione e la competitività dell’industria europea. La società energetica si è altresi prefissata di raggiungere la carbon neutrality al 2050, rispettando pienamente quanto previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dall’Accordo di Parigi sul clima.

Per raggiungere la propria mission, Eni ha rivisto, ormai da tempo, il proprio assetto societario, prevedendo due direzioni generali, Natural Resources e Energy Evolution, oltre, tra le altre, alla Direzione TECH a supporto di entrambe.

In particolare, la Direzione Generale Energy Evolution si pone come mission l’evoluzione dei business di generazione, trasformazione e vendita dei prodotti energetici da fossili a bio, blue e green. Inoltre, sviluppa ulteriormente il portafoglio commerciale di Eni fornendo prodotti sempre più de-carbonizzati per la mobilità, il consumo domestico e le imprese.

Le attività chiave della nuova funzione Sustainable B2B

È proprio all’interno del nuovo assetto che Eni ha istituito la funzione Sustainable B2B, nell’alveo della Direzione Generale Energy Evolution, per scaricare a terra il grande potenziale tecnologico e commerciale di cui l’azienda si è dotata per raggiungere, nel più breve periodo possibil, i proprio obiettivi di decarbonizzazione.

La neocostituita Sustainable B2B basa la propria strategia su un’azione sinergica e trasversale tra tecnologie, esperienze, attività di ricerca e sviluppo e fitte collaborazioni con centri di ricerca e altri enti. Questo si traduce in diverse attività chiave che si propone di portare avanti, quali:

  • l’analisi e la comprensione dei fabbisogni dei clienti;
  • il disegno di curve “net zero” in grado di ottimizzare il fattore costi e il fattore tempo;
  • la definizione di partnership e accordi commerciali per la fornitura di soluzioni integrate low carbon, sulla base del portafoglio prodotti, servizi e soluzioni delle linee di business di Eni;
  • la valorizzazione di tecnologie di lungo termine abilitanti per una più efficiente ed efficace transizione energetica;
  • l’individuazione di nuovi potenziali canali commerciali B2B da implementare nell’ambito di programmi che accelerino progetti più sostenibili dal punto vista economico, ambientale e sociale e da trovare anche nell’ambito degli Enti locali e della Pubblica Amministrazione.

Creare un ecosistema virtuoso, sostenibile e rigenerativo

Eni sta provvedendo allo sviluppo di un portafoglio che contempla, tra gli altri, i nuovi biocarburanti e prodotti di origine biogenica – ottenuti da scarti e rifiuti o da materie prime vegetali non in competizione con la filiera alimentare – la fornitura di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, nonché soluzioni per bonifiche sostenibili e per la gestione dell’acqua e la rigenerazione dei territori.

L’attuazione di un modello circolare favorisce la rivisitazione di processi aziendali che minimiz­zino il prelievo di risorse naturali riducendo e va­lorizzando gli scarti mediante azioni di recupero e/o riciclo, estendendo la vita utile dei prodotti e degli asset mediante azioni di riuso o riconversione. I principi di circolarità sono alla base dell’impegno di Eni insieme ad una maggiore tutela dell’ambiente, dell’aria, del suolo, dell’acqua e della biodiversità.

Eni, per la produzione dei biocarburanti si è dotata di un modello di sviluppo imperniato sull’integrazione verticale lungo la catena del valore – come nel caso della produzione degli agri-feedstock e il collettamento dei Waste&Residue in Africa. Tale modello consente, tra l’altro, di costruire partnership di lungo termine con le comunità locali, garantendo nello stesso tempo la protezione della biodiversità.

Infine, Eni sta sviluppando tecnologie breakthrough come la cattura della CO2 (CCUS), chiave per i settori “hard to abate”, e la fusione a confinamento magnetico per la produzione di energia pulita infinita e senza produrre scorie radioattive. Da non dimenticare la produzione di energia elettrica sfruttando il modo ondoso del mare, nonché nuovi vettori energetici alternativi come l’idrogeno, per Eni – primo produttore e utilizzatore nazionale – già una realtà.

Tags: energia
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