Infermieri e medici a gettone, stop nel Lazio
Basta infermieri e medici a gettone nel Lazio. Dal prossimo 31 luglio non sarà possibile per gli ospedali e per le Asl la sottoscrizione di ulteriori contratti con le cooperative.
Cosa succede con i medici e gli infermieri a gettone
A stabilirlo è un decreto del 17 giugno 2024 del Ministero della Salute, al quale la Regione Lazio si è già adeguata, avvertendo gli uffici di competenza di non poter più sottoscrivere questa tipologia di contratti. Per assumere personale, bisognerà muoversi con lo scorrimento delle graduatorie.
Va detto che questo, in particolare, non è un momento molto buono per la sanità del Lazio, soprattutto perché vi è bisogno di personale per far fronte alle necessità derivanti dai diversi giubilei e, più nello specifico, per quello dei giovani di questi giorni. Tra l’altro, il mese d’agosto potrebbe causare ancor più emergenze con il rialzo delle temperature.
Insomma, per quanto sia auspicabile lo scorrimento delle graduatorie in condizioni generali, in questo momento particolare poter prorogare la possibilità di chiamata a gettone per infermieri e medici potrebbe rivelarsi ancora più sostenibile. La politica si sta muovendo con interrogazioni per comprendere quale sia la reale situazione di medici e infermieri nel Lazio, cercando di capire effettivamente quanti siano i contratti stabiliti con le cooperative.
Figure professionali diffuse nel Lazio
Ma chi sono i medici e gli infermieri a gettone? Sono liberi professionisti che lavorano presso strutture sanitarie pubbliche e presso gli ospedali, venendo pagati per la copertura di singoli turni. Operatori che lavorano a chiamata, non di rado tramite cooperative che hanno stipulato con le aziende sanitarie dei contratti.
Cosa ci racconta la situazione del Lazio? Dove infermieri e medici non bastano, le aziende sanitarie di solito ricorrono a due diverse soluzioni. La prima è quella della stipulazione di un contratto di lavoro autonomo, libero-professionale, direttamente con gli infermieri e con i medici. Mentre in caso di estrema necessità, soprattutto se è presente urgenza, tramite appalto vengono affidati a terzi i servizi infermieristici e medici, a società che si occupano di fornire e quindi di reclutare personale.
I dati messi a disposizione della Regione evidenziano come maggiormente si tenda, soprattutto in alcuni ospedali di Roma dove c’è maggiore richiesta, a chiamare diverse decine di infermieri. Il fenomeno sembra meno ampio per quel che riguarda i medici. Ma ciò non toglie che, in questo momento, la situazione emergenziale dovrebbe spingere alla soluzione migliore per affrontare la criticità, al netto di assicurare sempre di più una maggiore stabilità in un settore che ne ha bisogno.