Intel in cattive acque, tagli al personale
Intel si sta preparando a rivoluzionare la sua struttura per rientrare delle perdite registrate in quest’ultimo periodo. E garantirsi una sopravvivenza meno burrascosa.
Intel in bilico, cosa accade
Conosciamo tutti come Intel sia una delle maggiori realtà del big tech americano. È praticamente la produttrice dei chip che da decenni utilizziamo all’interno dei nostri computer e dei nostri dispositivi elettronici. Ciò non toglie che, a causa di diverse situazioni occorse, si trovi al momento a dover combattere per non crollare.
Le sue principali criticità riguardano il non essere stata in grado di sviluppare il business dell’intelligenza artificiale e alla forte concorrenza.
Da quanto si evince da indiscrezioni Intel sarebbe pronta a una cura davvero shock in previsione del cda previsto per la metà del mese corrente. Si è parlato tanto nei giorni scorsi di un possibile coinvolgimento di Morgan Stanley e Goldman Sachs per la predisposizione di piani strategici per il marchio. Reuters ha poi sottolineato che sarebbe stato aperto un dossier.
Raccontando come sia il top management del gruppo sia il ceo Pat Gelsinger siano al lavoro su un piano che potrebbe portare addirittura alla vendita dell’unità di chip programmabili Altera e alla cancellazione della super Factory da 32 miliardi di dollari prevista in Germania.
A livello occupazionale questo si prospetta come un vero e proprio disastro non solo negli Stati Uniti dove potrebbero essere molti i licenziamenti messi in atto per rientrare di alcune spese. Ma anche per ciò che riguarda il progetto sul suolo tedesco, per il quale sicuramente era previsto l’utilizzo di una importante forza lavoro.
La cura sarà tutt’altro che piacevole
Intel ha già separato l’attività di progettazione da quella di fonderia e in tal senso ha anche espresso i risultati finanziari in maniera separata per quel che concerne il primo trimestre del 2024. Una mossa scelta per poter assicurare che non vi sia accesso ai segreti tecnologici dei clienti che utilizzano le fabbriche di Intel per la produzione dei propri chip.
L’idea di licenziamenti in massa è incredibilmente tragica nel suo essere, ma dobbiamo sottolineare che mai come in questo momento Intel si è trovata in cattive acque. Soprattutto per via della concorrenza di Nvidia. Questa, grazie all’intelligenza artificiale, è stata in grado di far crescere in modo imponente la propria capitalizzazione di mercato. Al contrario di Intel che è scesa sotto i 100 miliardi di dollari.
La riunione del consiglio di amministrazione di settembre sarà fondamentale per l’azienda. Soprattutto perché anche agosto ha portato dati disastrosi in merito al secondo trimestre. Portando alla sospensione del pagamento dei dividendi. E al momento già un 15% del personale, per recuperare 10 miliardi di dollari, è stato tagliato.
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