Intesa Sanpaolo, piano di uscite e assunzioni fino al 2023
Intesa Sanpaolo ha annunciato di aver raggiunto un accordo con i sindacati relativamente a un piano importante di uscite e di assunzioni che si concluderà entro il 2023. Un’importante mossa di “ricambio generazionale” organizzata in modo tale da non scontentare nessuno e risultare sostenibile per ogni categoria.
Piano comprende uscite volontarie e assunzioni
L’accordo è stato firmato da Intesa Sanpaolo e dai sindacati dei lavoratori FABI, FIRST CISL, FISAC/CGIL, UILCA e prevede la messa in atto di tutta una serie di cambiamenti senza che si presentino importanti impatti sociali, in modo tale da assicurare ai dipendenti arrivati in istituto dopo le manovre di acquisizione di UBI Banca, una procedura perfezionata lo scorso 5 agosto. Rispetto ai tempi inizialmente ipotizzati, la quadra è stata trovata abbastanza in fretta: le parti avevano infatti tempo fino al 31 dicembre 2020 per firmare.
Il piano prevede 5mila uscite volontarie entro il 2023, con l’accesso al pensionamento o al Fondo di Solidarietà da parte dei lavoratori, individuandone in modo celere e senza scossoni sia le modalità che i criteri. Ma non solo. La parte “migliore” dell’accordo consta nel fatto che fino al 2023 Intesa Sanpaolo assicura una assunzione a tempo indeterminato ogni due uscite volontarie: questo dovrebbe portare all’assunzione di 2500 giovani lavoratori.
Importante: in tale conto non rientrano le uscite dei dipendenti che dovranno essere trasferiti per effetto del trasferimento di rami di azienda.
Quali sono i requisiti per uscita volontaria
Si tratta di un piano, quello annunciato da Intesa Sanpaolo volto ovviamente a sostenere la crescita della banca ma allo stesso tempo dare uno scossone anche alle zone italiane più svantaggiate a livello occupazionale visto che si procederà anche alla stabilizzazione dei lavoratori attualmente in squadra con un contratto a tempo determinato: su questo però mancano ancora numeri precisi sebbene si pensa che almeno il 50% delle assunzion possa riguardare le province nelle quali vi è una presenza storica di Ubi Banca.
I requisiti da possedere per ottenere l’uscita volontaria da Intesa Sanpaolo in merito al piano sono i seguenti:
- possano aderire tutti i lavoratori delle società italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo che applicano i CCNL Credito, compresi i dirigenti
- possono aderire, secondo modalità comunicate dal Gruppo, coloro che abbiano maturato i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2026, incluse le regole di calcolo di Quota 100 e Opzione donna
- possono aderire anche coloro che, pur avendo aderito all’Accordo Intesa Sanpaolo 29 maggio 2019 o all’Accordo UBI 14 gennaio 2020, non siano rientrate nelle graduatorie
Nel caso in cui le domande di pensionamento o accesso al Fondo di Solidarietà risultassero superiori a 5mila, dovrà essere redatta una graduatoria unica a livello di Gruppo sulla base della data di maturazione del diritto alla pensione.Verrà data priorità alle persone che hanno in precedenza aderito agli accordi si cui sopra e non siano rientrate tra le uscite previste, nonché ai titolari delle previsioni ex art. 3, comma 3 della L. 104/1992 per sé e alle persone disabili con percentuale di invalidità non inferiore al 67%.
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