Lavoro domestico: cosa cambia dal 1° ottobre

Cambiamenti pensati per favorire sia i lavoratori che i datori di lavoro.

di Valentina Cervelli 17 Settembre 2020 16:30

Sono diversi i cambiamenti che il primo ottobre entreranno in vigore per ciò che concerne il lavoro domestico dopo la firma del nuovo CCNL ad esso relativo: un paio di esempi? Si allunga il periodo di prova, si alzano le retribuzioni ma diminuiscono i contributi per le famiglie che necessitano della badante notturna.

Accordo che punta ad accontentare tutti

Un accordo quello firmato l’8 settembre che tenta di accontentare tutti, lavoratori e famiglie. Le circa 850 mila persone del settore guadagnano più diritti rispetto al passato, ma non manca un maggiore sostegno alle famiglie, in particolare quelle che si trovano a dover gestire situazioni di autosufficienza grave e disabilità. Questa riforma del contratto nazionale si è resa necessaria perché in realtà per ciò che riguarda il lavoro domestico non vi è solo il bisogno di far si che i lavoratori vengano rispettati e possano contare su condizioni dignitose ma anche di tutelare le famiglie che nonostante siano “datori di lavoro“, spesso si trovano a dover affrontare situazioni difficili tanto quanto quelle degli operatori.

Il CCNL del lavoro domestico firmato questo mese in qualche modo, come spiegato dagli esperti del settore, tenta di colmare quelli che sono i buchi creatisi negli ultimi anni in materia di welfare e leggi, lasciando spesso le famiglie che hanno bisogno di assumere specifiche categorie di lavoratori nella disperazione più totale.

Per questo motivo sono stati previsti vantaggi per coloro che devono assumere una badante notturna e coprire le 24 ore giornaliere. Dal prossimo mese quindi i contributi previdenziali saranno versati su un orario convenzionale concordato tra le parti di 8 ore giornaliere per le prestazioni notturne, con un risparmio per le famiglie di 24 ore alla settimana pari a 1.300 euro l’anno e di 5 ore  per le prestazioni diurne con una riduzione settimanale di 36 ore che equivalgono a circa 1950 euro l’anno.

Vantaggi per i lavoratori domestici lavoro domestico contratti

Ovviamente sono diversi anche i vantaggi per i lavoratori: da gennaio 2021 i lavoratori domestici avranno diritto a ricevere un aumento in busta paga con particolar riguardo per le badanti conviventi che assistono due o più anziani nella stessa casa: in questo caso dovranno esservi almeno 100 euro lordi in più nella busta paga. Il nuovo contratto punta anche ad aumentare la formazione dei lavoratori e per tale motivazione è stato aumentato il monte ore di permessi retribuiti a disposizione dei lavoratori che potranno seguire specifici corsi volti al riconoscimento della loro specializzazione e dell’indennità ad essa legata.

Per ciò che concerne le baby sitter, il CCNL semplifica l’assunzione prevedendo un unico inquadramento, il Bs, con una retribuzione valida per chi assiste bambini autosufficienti. Nel caso in cui l’assistito abbia un’età inferiore a 6 anni, dovrà essere riconosciuta alla lavoratrice un’ulteriore indennità:  70 centesimi lordi l’ora per le non conviventi e 115,76 al mese per chi convive.

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