Mediaset-Vivendi: ancora una vittoria per i francesi
Il 2020 non accenna ad allentare la morsa su Mediaset nell’ambito del suo scontro con Vivendi: è stata infatti annullata la delibera dell’Agcom che aveva portato i francesi a dover annullare parte delle sue quote nell’azienda milanese. E’ stato il Tar del Lazio a decidere in tal senso dopo l’udienza tenutasi lo scorso 16 dicembre.
Vivendi torna a poter contare le proprie quote completamente
Cosa comporta la decisione del Tar del Lazio? In pratica, fino alla conclusione dell’istruttoria conseguente alla norma “salva Mediaset”, le quote congelate, ovvero, il 19,19% del capitale è stato spostato in Simon Fiduciaria, ritorneranno ad essere parte della disponibilità di Vivendi. Qualcosa che probabilmente nessuno si aspettava potesse accadere e che segna ancora una volta un brutto colpo per l’azienda di Piersilvio Berlusconi nell’ambito della diatriba nata tra le tue parti a 5 anni dalla mancata acquisizione da parte di Vivendi di Mediaset Premium nonostante fosse stato già stabilito un accordo.
Questa decisione del tribunale amministrativo arriva a circa 3 anni dalla delibera Agcom 178/2017/CONS dell’aprile del 2017 e già qualche mese fa la Corte di Giustizia Europea si era espressa in merito, e più precisamente lo scorso 3 settembre, dichiarando che le norme di riferimento sulle quali si basava la delibera non erano conformi al diritto europeo.
Cosa accadrà tra Vivendi e Mediaset
Norma che ha avuto il suo peso nella diatriba tra Vivendi e Mediaset visto che l’unica vera applicazione della legge ha riguardato proprio la situazione tra le due aziende. Non va dimenticatoi che Vivendi è al momento primo azionista in Telecom (con il 23,9%) e secondo in Mediaset (28,8% e 29,9% dei diritti di voto anche se con il 19,19% di quote segregate nel trust Simon Fiduciaria. Una conseguenza della norma sopracitata che ha, per l’appunto, imposto ai francesi di “ripulire” le sue quote. Vivendi aveva presentato ricorso al Tar del Lazio che aveva richiesto a sua volta delucidazioni alla Corte di Giustizia che a settembre si è espressa.
Eccoci quindi alla situazione attuale: la ragione sul ricorso è stata data a Vivendi e si è ignorata anche la posizione espressa dall’Avvocatura di stato che aveva chiesto il rinvio della decisione fino alla conclusione dell’istruttoria da parte di Agcom in base alla norma che prevede per Agcom il potere di istruttoria per sei mesi, su questa tipologia di casi. Un’idea male accolta dai francesi che, per loro fortuna, è stata ignorata dal Tar del Lazio.
Cosa accadrà ora tra Mediaset e Vivendi? Di certo si può dire senza aver paura di sbagliare che ci sarà di vederne delle belle nei prossimi mesi.