Ryanair, rosso da un miliardo per la compagnia aerea low cost
Tutti i vettori sono in difficoltà a causa dell’emergenza scatenata dalla pandemia di Coronavirus e il caso di Alitalia è emblematico in tal senso, ma la perdita di un miliardo di Ryanair è sicuramente una delle peggiori nel mercato dell’aviazione civile.
La peggiore perdita dalla sua nascita
Ed è anche la peggiore per la compagnia stessa dato che si parla di ben un miliardo e 15 milioni di euro di perdita netta, la più alta registrata nei 35 anni di vita di Ryanair. Va detto che da questo punto di vista il bilancio del vettore, chiuso lo scorso 31 marzo non lascia spazio a dubbi: dodici mesi di Covid-19 e di conseguenti limitazioni ai viaggi nel mondo hanno fatto sentire il loro peso. L’anno precedente Ryanair aveva chiuso con un utile netto di 649 milioni. Nonostante ciò, non tradendo il suo carattere solare e pragmatico. l’amministratore delegato, Michael O’Leary, sembra essere ottimista e spiega che “la ripresa del traffico è già cominciata” e che proprio grazie alle campagne vaccinali in auge, cambiamenti in positivo saranno registrabili nel corso dell’estate in arrivo.
Dando una occhiata ai numeri è palese che la situazione sia decisamente grave: i ricavi sono diminuiti dell’81%, da 8,49 a 1,64 miliardi di euro e i passeggeri trasportati si sono ridotti da 149 milioni a 27,5 milioni registrando quindi un calo dell’81%. I costi operativi sono però contestualmente diminuiti del 66% a 2,48 miliardi. Commentano dalla compagnia:
Il 2020-2021 è stato il più difficile dei 35 anni di esistenza di Ryanair. Il Covid-19 ha causato un crollo del traffico, quasi da un giorno all’altro, a causa dei divieti di volo, delle restrizioni ai viaggi e dei lockdown imposti dai governi europei con scarso preavviso o coordinamento.
Fiduciosi di una ripresa nel corso dell’estate
Allo stesso tempo però Ryanair sottolinea che se non si tiene conto delle voci straordinarie nel bilancio la perdita è pari a 815 milioni, contro un utile di un miliardo nell’esercizio precedente, in un contesto come quello dettato dalla pandemia di Coronavirus che ha causato il crollo di vettori come Flybe, Norwegian, Germanwings e Level. La compagnia low cost irlandese però non ha peli sulla lingua e si lamenta degli aiuti di stato che alcune compagnie in Europa avrebbero ricevuto dai propri governi per rimanere in piedi e nello specifico nomina “Alitalia, Air France-Klm, Lot, Lufthansa, Sas, Tap e altre, che” spiega, “creeranno distorsioni della concorrenza nella Ue“.
Per il resto Ryanair sostiene che le campagne vaccinali favoriranno i viaggi e il turismo estivo e quindi sarà possibile mettere in cantiere “a una forte ripresa dei viaggi aerei, dei posti di lavoro e del turismo nella seconda metà dell’attuale esercizio“. Vero è che in questo anno la compagnia ha tagliato almeno il 15% del suo personale con un costo del personale diminuito da 1.107 a 472 milioni.
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