Stellantis, stop a programma macchine a idrogeno
Stellantis chiude il programma delle auto a idrogeno: una scelta pragmatica ma non priva di conseguenze visto che porterà alla chiusura delle joint venture correlate al progetto.
La decisione di Stellantis in materia di idrogeno
La decisione di sospendere lo sviluppo delle auto a idrogeno e di interrompere le conseguenti collaborazioni rappresenta una frenata netta a un progetto che prometteva molto ma che non è poi mai decollato davvero. Quali saranno le conseguenze sui lavoratori? A spiegare il perché di questa decisione ci ha pensato Jean‑Philippe Imparato, Chief Operating Officer per l’Europa.
Il problema? Il mercato dell’idrogeno resta oggi “un segmento di nicchia, privo di sostenibilità economica a medio termine“. Attenzione però non si è trattato di un mero taglio finanziario. Ma il risultato di un confronto diretto con quelle che sono le difficoltà incontrate: infrastrutture inesistenti, costi insostenibili e incentivi statali troppo deboli.
A concludersi quindi è il sogno che nel 2023 ha visto Stellantis investire nel 33 % di Symbio, joint venture con Michelin e Forvia, con l’obiettivo di sostituire i veicoli commerciali a batteria con soluzioni a idrogeno. Si è sempre trattato senza dubbio di una idea ambiziosa. Prevedeva infatti furgoni a zero emissioni, rifornimento rapido, eccellenza tecnologica.
Nessun esubero è previsto
Tutto ciò ha portato a uno stop nelle fabbriche di Hordain in Francia e di Gliwice in Polonia dai quali dove a uscire la produzione in serie dei van “Pro One” alimentati a celle a combustibile. Fortunatamente, da quel che si evince, questo stop non si è trasformato in una catastrofe sociale. Stellantis ha rassicurato che non ci saranno esuberi tra gli operai. La ragione? Le linee produttive non chiuderanno, ma cambieranno destinazione montando ibride o full‑electric.
Il manager di Stellantis, interrogato a riguardo, ha ammesso che al momento l’idrogeno non è un percorso da seguire. Il piano “Dare Forward 2030” della società conferma quindi la scelta verso elettriche e ibride.
Dobbiamo sottolineare che per quel che concerne Symbio, Stellantis discuterà con Michelin e Forvia il futuro della joint venture entro il 2026, cercando di indirizzare la crisi verso una soluzione condivisa. Detto ciò su questo gli italo francesi non hanno dubbi: Stellantis è fuori.
Forse il problema è stato voler fare il passo più lungo della gamba convinti di poter ovviare alle carenze infrastrutturali? Può essere. Di certo ciò che è accaduto e la scelta presa sottolineano la necessità per gli interlocutori del settore automotive di muoversi nel modo giusto. E di farlo quando le infrastrutture presenti e il settore stesso consentono lo sviluppo di idee innovative e non scontate.