Stipendi? In Italia 6 milioni con soli mille euro al mese

di Valentina Cervelli 26 Maggio 2025 15:51

Gli stipendi in Italia? Sempre più bassi. È stato stimato che oltre sei milioni di persone guadagnano al massimo 1.000 euro al mese. Ed è inutile dire che, in questo caso, la sopravvivenza sia sempre a rischio.

Stipendi bassi e non sufficienti

Per quanto in alcuni casi ci sia chi voglia indorare la pillola, i lavoratori italiani subiscono ormai da tempo un approccio al lavoro e alla politica che mette al primo posto l’imprenditoria, senza le giuste protezioni sociali. Ecco quindi che quello che viene definito lavoro povero è uno dei principali problemi degli occupati in Italia. Caratterizzato da contratti a termine, stipendi bassi e part-time.

Un quadro decisamente tragico, quello dipinto dall’Ufficio Economia della CGIL, con il suo studio relativo al settore privato, analizzando i numeri dell’INPS rdell 2023. Sono infatti 6,2 milioni le persone che guadagnano meno di 15.000 euro l’anno: circa 1.000 euro netti al mese. Numeri che danno un’idea di quanto sia difficile, per i lavoratori (e di conseguenza per le famiglie italiane) la semplice sopravvivenza mensile. Priva di vizi o qualsiasi altra particolarità.

Una condizione che esprime tutta la sua crudeltà soprattutto nei momenti in cui vi è un imprevisto di qualsiasi tipo da affrontare. Numeri che scendono ancora di più se si considerano le diverse tipologie di contratto. Immaginate di essere lavoratori a termine e part-time: gli stessi che devono affrontare le conseguenze degli aumenti nel campo dell’energia e dell’inflazione. Tra l’altro, quando si parla di part-time in Italia, è importante sottolineare che talvolta si tratta di una condizione involontaria, dettata dalla necessità di mantenere comunque un’occupazione.

Salario minimo orario molto basso

Non di rado, inoltre, secondo lo studio commissionato dalla CGIL, almeno tre milioni di lavoratori guadagnano meno di 9,50 euro l’ora. Tra di essi ci sono anche operai agricoli, persone in maternità, in cassa integrazione o in malattia, e i lavoratori domestici.

Una situazione, quella degli stipendi, che viene fortemente aggravata dai mancati rinnovi contrattuali. Gli scatti che dovrebbero avvenire a cadenza regolare non seguono il ritmo preventivato. Il rinnovo di un contratto scaduto arriva di solito dopo circa 32 mesi. Gli stipendi in Italia sono, purtroppo, spesso sinonimo di una povertà lavorativa che, sebbene esista anche nel resto d’Europa, è decisamente meno diffusa.

Viene da chiedersi come, con questi stipendi, si possa pensare che i lavoratori siano in grado di affrontare gli aumenti del costo della vita. E le  “tassazioni” indirette come quelle rappresentate dagli aumenti derivanti da una gestione non adeguata dell’inflazione e da altre criticità. Spesso per ragioni geopolitiche ed economiche internazionali.