Coronavirus, Italia a rischio recessione secondo Financial Times
L’Italia potrebbe trovarsi a rischio recessione tecnica secondo un articolo del Financial Times e tutto a causa del Coronavirus: quella che fino a ora sembrava una possibilità presente ma remota allo stesso tempo, viene data come possibile da uno dei giornali del settore più importanti.
Il Coronavirus e gli effetti sull’economia italiana
Gli effetti del Coronavirus sull’economia italiana, ora che vi sono sul territorio dei focolai importanti della malattia, rischiano di essere decisamente più forti di quelli immaginati il passato. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri non solo ora è più cauto nel rispondere a proposito di una possibile crisi ma ha anche emanato uno stop momentaneo al pagamento delle tasse nella zona rossa. L’economia italiana purtroppo, anche prima dell’emergenza, non era una di quelle più forti nell’Unione Europea e le difficoltà legate all’epidemia di Covid-19 faranno sicuramente sentire il loro peso.
Dalle pagine del Financial Times non si fa allarmismo ma si guardano i numeri e questi ultimi al momento sono tutt’altro che incoraggianti: viene infatti fatto notare che se dopo il -0,3% segnato nell’ultimo trimestre del 2019 vi fosse un’ulteriore contrazione del PIL italiano, il paese entrerebbe tecnicamente in recessione. Un fattore legato ai dati negativi registrati sotto il segno meno per due trimestri di seguito.
Situazione severa da tenere sotto controllo
Pur non essendo catastrofisti è necessario analizzare la situazione con freddezza e rendersi conto che già il calo del PIL cinese e delle sue attività sono da considerare un problema per l’economia italiana, al quale deve essere aggiunto il calo del turismo registrato nelle scorse settimane e quelle che saranno le conseguenze della scoperta dei focolai del nord Italia. Il fatto che gli stessi siano presenti in regioni ricche come la Lombardia e il Veneto rischia davvero di abbattere le possibilità di crescita d’Italia visto che da sole esse rappresentano quasi un terzo del PIL italiano: problema al quale vanno aggiunte le restrizioni alla mobilità, il blocco del lavoro.
Insomma, la situazione deve essere monitorata con attenzione e come sottolinea Jack Allen-Reynolds, di Capital Economics, rendersi conto che vi sia “il chiaro rischio che l’Italia torni in recessione“, la quarta dal 2008: nell’ordine si parte con quella del 2009 legata alla crisi finanziaria innescata dal crollo dei subprime Usa, quella del 2012 collegata alla crisi dei debiti sovrani e la recessione tecnica occorsa a fine 2018.
La crescita italiana, molto rallentata, è fortemente legata all’economia globale e a causa della domanda interna debole è anche molto sensibile agli shock esterni: il Coronavirus con le sue conseguenze sociali e economiche rischia di mettere a dura prova l’unico settore che non era mai andato in crisi fino a ora: quello delle esportazioni.
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