Elon Musk in aiuto dell’Ilva di Taranto?
Per ciò che riguarda il problema dell’occupazione l‘ex Ilva di Taranto è uno dei dossier che più tengono col fiato sospeso da anni gli italiani: potrebbe Elon Musk rappresentare l’uomo della salvezza?
Auspicabile investimento di Tesla in Italia
La risposta potrebbe essere positiva se davvero il patron di Tesla decidesse di investire in qualche modo su questa importante fabbrica metallurgica italiana. Musk però non ha fatto nessuna proposta ai padroni dell’ilva: a richiedere il suo aiuto sono stati possessori di Tesla italiani. È la Gazzetta del Mezzogiorno a darne notizia, segnalando che i membri del gruppo Tesla owners Italia, in rappresentanza dei cittadini di Taranto, hanno inviato al miliardario una lettera nella quale si propone la trasformazione dell’area ZES di Taranto nel prossimo gigafactory del noto brand di auto elettriche.
A quanto pare, nonostante la proposta possa sembrare estrema, in realtà dall’azienda sembrano da indiscrezioni aver dato il via libera ad una discussione sul tema: l’ultima parola spetta ovviamente a Elon Musk il quale potrebbe trovare nella proposta nel gruppo di possessori di Tesla forse pane per i suoi denti. In fin dei conti il manager ha un patrimonio personale di 200 miliardi di euro e la capitalizzazione di Tesla è pari a 1000 miliardi di euro: le basi per poter costruire qualcosa di interessante con l’ex Ilva e guadagnarci sopra ci sono tutte.
Perché nasce questa proposta da parte dei Tesla owners italiani? Essa in realtà vorrebbe non solo portare alla riqualificazione dell’area dell’ex Ilva ma a salvare l’occupazione di migliaia di operai che potrebbero essere già considerati specializzati per il potenziale ruolo che andrebbero a ricoprire. Non bisogna dimenticare che sono moltissimi paesi europei che fino ad oggi si sono candidati per poter avere un impianto Tesla sul proprio territorio anche in virtù del fatto che l’Europa, entro il 2050 , finanziera solo i progetti che mostrano di essere totalmente ecocompatibili.
Ecco cosa hanno scritto ad Elon Musk
Non si può inoltre dimenticare che uno dei problemi che riguardano l’impianto dell’ilva è il fatto che il ciclo di produzione dell’acciaio in loco potrebbe ben presto fermarsi perché fonte energetica climalterante e quindi non certificabile come “green”. Perché a Tesla converrebbe investire sull’ilva? Semplice: ha infatti già pronte buona parte delle infrastrutture che le servono, come l’accesso al porto per l’approvvigionamento della materia prima ed lo smistamento delle vetture finite potrebbe basarsi sull’autostrada e sulle ferrovie.
Ecco un estratto di cosa hanno scritto i possessori di Tesla ad Elon Musk:
II cittadini di Taranto vogliono liberarsi di questo eco-mostro. Vogliono abbracciare il mondo della mobilità sostenibile e dell’industria rispettosa dell’ambiente, e per questo, tramite i loro rappresentanti, ti invitano a considerare l’area ZES di Taranto (Zone Economica Speciale) per creare la prossima Gigafactory europea approfittando anche del suo eccellente porto mercantile, l’autostrada, la ferrovia e l’aeroporto.
La zona di Taranto sarebbe infatti Perfetta, secondo gli autori della lettera, per essere sfruttata come base per il settore della Automotive e addirittura per la creazione di uno spazioporto legato alle attività di SpaceX.
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