Differenza tra lavoro straordinario e lavoro supplementare
Quando si parla di lavoro spesso le persone si trovano a fronteggiare dei problemi perché non conoscono perfettamente la materia che li riguarda: per tale ragione oggi affronteremo la differenza tra il lavoro straordinario e lavoro supplementare.
Due tipi di lavoro molto simili ma diversi
Questo tipo di istituti operano entrambi nell’ambito del rapporto di lavoro ma sono propri di contesti differenti. Tutto parte dal diritto al riposo sancito dalla Costituzione con l’articolo 36. Un diritto che è proprio di ogni lavoratore dipendente subordinato, a prescindere che abbia un contratto part-time o full-time e a tempo determinato o indeterminato. Un diritto che manca per gli imprenditori e per gli autonomi dato che gli stessi proprio per la natura del loro lavoro sono in grado di autoregolarsi nel corso della giornata e dell’anno. Il datore di lavoro non può spingere il lavoratore a rinunciare al diritto al riposo nemmeno scambiandolo con del denaro. Almeno in linea teorica, dato che questa cosa è possibile in base di alcune deroghe.
Per comprendere la differenza tra i due tipi di lavoro bisogna prima di tutto spiegare essi a cosa corrispondono: il lavoro straordinario è il lavoro che eccede il normale orario di lavoro stabilito dalla legge, ovvero le 40 ore settimanali . Si tratta di un intervallo di lavoro che deve essere retribuito in forma maggiorata e a parte rispetto alla retribuzione base. Per essere considerato legittimo questo tipo di approccio deve sottostare all’accordo tra il datore di lavoro e il lavoratore per un periodo che, è bene sottolineare, non deve superare le 250 ore annuali , un massimo di due ore giornaliere e a livello settimanale deve essere rispettato il limite di 8 ore di straordinario. Il superamento di questi limiti è accettato solo in casi molto particolari come cause di forza maggiore, la presenza di eventi specifici ed esigenze tecniche o produttive di tipo eccezionale.
Lavoro supplementare cosa è
Il lavoro supplementare è invece quello che viene prestato oltre l’orario previsto dai contratti di lavoro ma entro i limiti della legge e questo è ciò che avviene di solito nei contratti di lavoro part time quando, nel rispetto dei contratti collettivi, il datore di lavoro richiede al lavoratore (entro i limiti di orario normale di lavoro ovvero le 40 ore settimanali) l’esecuzione di prestazioni supplementari rispetto all’orario concordato dal contratto. La legge sancisce che se il contratto collettivo non regolamenta il lavoro supplementare il datore di lavoro può richiederlo comunque ma in misura non superiore al 25% delle ore settimanali concordate.
Tags: lavoro | ||