Viaggi in aereo, prevista estate di caos
Per i viaggi in aereo è prevista un’estate di caos, almeno stando all’analisi dei dati resi noti dalla Airlines Data Inc in merito alla cancellazione dei voli previsti nei prossimi mesi.
Ancora strascichi della crisi nata con la pandemia
Il comparto aereo, dal punto di vista lavorativo, è quello che forse più di tutti ha sentito della crisi innescata dalla pandemia di coronavirus e mai effettivamente risoltasi. Per quel che riguarda i viaggi in aereo l’estate 2022 è stata tra le più dure in quanto a cancellazioni. E la speranza di tutti era che tale incubo non si ripetesse. Speranza vana, se si pensa a quel che sta succedendo attualmente nel mercato.
Sarebbero già una media di 500 voli al giorno quelli eliminati dai vari scali, in quello che è considerato il semestre di picco dell’anno. Lo scorso anno nel periodo estivo sono stati circa 90.000 i voli cancellati e per quel che riguarda la prossima estate gli addetti ai lavori parlano di almeno 100.000 tratte che verranno annullate.
Non si tratta di un capriccio ma l’effetto di quelle che sono state le politiche di risparmio scattate per far fronte alle perdite archiviate. Quando? Nel momento in cui la pandemia ha reso necessario bloccare il traffico aereo onde evitare contagi e morti. Tempi che sembrano distanti anche grazie alla disponibilità dei vaccini e al loro utilizzo.
Crisi dei viaggi in aereo da risolvere
Quando parliamo di crisi dei viaggi in aereo calcoliamo nella questione tutte le problematiche derivanti dai tagli del personale eseguiti per poter far fronte all’emergenza. Non a caso tra le tratte cancellate vi sono principalmente quelle che causano più ritardi o che di solito non riescono a coprire tutti i posti a sedere.
È come un cane che si morde la coda che porta a lunghissime code negli aeroporti stranieri, a collegamenti cancellati e a bagagli persi. Non è una coincidenza che la maggior parte dei vettori per quel che concerne i viaggi in aereo consigli di muoversi con il solo bagaglio a mano.
Problemi che riguardano in particolare la Germania, la Francia, il Regno Unito e l’Olanda. Ad esempio per quel che riguarda lo scalo di Amsterdam l’aeroporto stesso ha chiesto ai vettori di tagliare il 5% dei voli di maggio, soprattutto la mattina. Mentre Heathrow ha già fatto sapere che vieterà alle compagnie di aggiungere le frequenze nel corso dell’estate.
Francoforte, in Germania, non ha personale sufficiente a poter mantenere una corretta gestione dello scalo. Da qualsiasi punto la si veda in Europa la situazione è abbastanza grave e l’allarme e in particolare previsto per i mesi di giugno e di luglio gli stessi nei quali le compagnie low cost hanno già fatto sapere di aver tagliato circa il 2,83% dei voli per il primo mese 1,83% per il secondo.
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