Alitalia, Giorgetti pronto ad andare avanti senza Europa
Pronti ad andare avanti senza l’Europa: il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti sembra avere una idea ben precisa su come abbia intenzione di muoversi per ciò che concerne il dossier Alitalia e le problematiche di stampo europeo ad esso legate.
Difficoltà a trovare una soluzione tra le parti
La situazione è di quelle di difficile gestione: la compagnia non riesce a ottenere il via libera necessario dopo tre mesi di trattative serrate con la Commissione Europea: si parla di colloqui e documentazioni scambiate, con bilanci alla mano e documenti riservati inviati a spiegare la situazione. Eppure tra il Governo italiano con Ita, la società del Ministero delle Finanze che ha su di sé l’incarico di far rinascere il marchio Alitalia e la commissaria Margrethe Vestager, che agisce in nome dell’Antitrust Europeo richiedendo delle specifiche azioni e che viene mal vista in generale in Italia perché considerata troppo severa, non si riesce a trovare una quadra.
In cosa si traduce questo malumore? Semplice: nella possibilità che Ita, per volontà dei tre ministeri impegnati nel dossier, decida per prima cosa di presentare ricorsi contro le decisioni prese e in seconda istanza di andare avanti per la propria strada senza il via libero europeo. Almeno questo è quello che si evince dal comunicato emesso dal Ministero dello Sviluppo al termine dell’incontro tra il ministro Giorgetti e i commissari:
È stata valutata la situazione di Alitalia alla luce dello stallo delle negoziazioni con la Commissione. Appare necessaria una nuova strategia di azione da concertarsi con Mef e Mims per permettere la continuità operativa della compagnia.
Il problema di Linate e non solo
Quali sono le problematiche che non consentono una gestione normale della situazione di Alitalia? Un esempio è Linate, lo scalo dove praticamente opera quasi solo la compagnia italiana: gran parte delle bande di decollo e atterraggio e gli slot dovranno essere cedute a concorrenti come EasyJet, Ryanair e Lufthansa. Si dovrà passare dal 70% attuale del vettore di bandiera al 35%. E l’Europa in tal senso sostiene che con meno aerei la nuova compagnia non potrà avere diritto agli slot attuali. Sottolineano delle fonti vicine al dossier riportate da Repubblica:
Questo è un errore grossolano oltre che incomprensibile: è come se a Lufthansa o Air France venga richiesto di lasciare gli slot perché ha oltre metà della flotta a terra per la pandemia. Cosa che, ovviamente, non succederà e che l’Europa mai imporrà alle due compagnie. Ma per Alitalia il trattamento riservato è del tutto differente e fa sorgere forti dubbi sulla trattativa.
Una testimonianza che sottolinea come ci sia malcontento e si metta in dubbio la buona fede della Commissione Europea nella gestione del caso. Per ciò che concerne la manutenzione e l’handling Ita, secondo l’Antitrust, può partecipare solo acquisendo una quota di minoranza e nessuna soluzione è stata trovata per ciò che riguarda le Millemiglia.
I ritardi sono però ormai all’ordine del giorno e il momento in cui la compagnia dovrebbe partire si sta avvicinando, come gestire?
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