Alitalia, richiesta cassa integrazione fino a settembre 2021
Alitalia non naviga in buone acque nonostante gli sforzi: il commissario Giuseppe Leogrande ha infatti ufficializzato la richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria, con iniziale scadenza fissata al 31 ottobre, per 11 mesi ovvero fino al 23 settembre 2021. Ad essere coinvolti sono 6.828 lavoratori a tempo pieno.
Richiesta di proroga più lunga rispetto alle stime
Un periodo di tempo più lungo rispetto a quello stimato inizialmente che avrebbe previsto la cassa integrazione straordinaria fino al 31 marzo del prossimo anno. Le missive redatte da Leongrande in merito sono state recapitate alle sette sigle sindacali alle quali aderiscono i lavoratori, ai ministeri dello Sviluppo economico, dei Trasporti e del Lavoro ed ad Assaereo. Il nodo del “contendere” è legato ad Alitalia e alla controllata CityLiner: in questo modo è stato aperto il negoziato con le parti interessate per la cassa integrazione straordinaria.
Le richieste di cigs per Alialia sono ripartite in questo modo: 1.024 piloti tra i quali figurano 458 comandanti, 2.315 assistenti di volo e 3.283 addetti del personale di terra. Per ciò che concerne Cityliner la cigs richiesta riguarda 99 piloti, 105 assistenti di volo e 2 dipendenti di terra. In realtà la stessa coinvolgerà un numero più alto di dipendenti, dato che la cassa integrazione sarà usata a rotazione.
Nella richiesta è stato sottolineato dal commissario di Alitalia come la situazione sia stata aggravata dal protrarsi nel tempo dell’emergenza Covid-19, motivazione che porta il vettore “ancora oggi nella necessità di proseguire nel percorso di cigs connesso alla gestione commissariale, con le modalità estese da ultimo condivise con le parti sociali, persistendo, oltre alle problematiche fisiologiche che hanno portato alla gestione commissariale, condizioni di difficoltà eccezionali e non prevedibili connesse all’attività aziendale“.
Nessun riferimento nella richiesta alla nuova società
Alitalia ha quindi bisogno di sostegno per evitare di mandare i lavoratori a casa. Quello che colpisce è che all’interno della lettera del commissario Leogrande non si faccia riferimento alle procedure di formazione della nuova società pubblica che gestirà Alitalia. La Newco, secondo quanto stabilito, avrà un capitale iniziale di 20 milioni di euro e una dotazione a regime di tre miliardi attraverso ricapitalizzazioni successive ma per partire deve essere emanato un decreto dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri in concerto con il Mit, il Mise e il ministero del Lavoro. A quanto pare il ritardo sarebbe dovuto al mancato accordo tra le parti, in particolare del Movimento 5 stelle, in merito al consiglio di amministrazione.
Una situazione inaccettabile pensando alla situazione nella quale verte Alitalia: è arrivato il momento di mettere da parte la politica e fare spazio alla ragione.
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