Amazon dice stop allo smart working?
Amazon dice stop allo smart working? In realtà aveva già iniziato lo scorso maggio. A quanto pare la situazione per i lavoratori è nettamente peggiorata.
Importante una gestione corretta
L’azienda fondata da Jeff Bezos sta chiedendo ai suoi dipendenti di lavorare in presenza almeno tre giorni a settimana. Per quanto un approccio di lavoro ibrido come questo potrebbe divenire funzionale a entrambe le parti va detto che la richiesta della società non è poi così esagerata.
A causa della pandemia di coronavirus diverse grandi aziende si sono dovute affidare allo smart working con risultati ottimali, data la situazione. Quelle che non presentavano particolari problemi di logistica nell’abbracciare il lavoro ibrido hanno raggiunto ottimi risultati in questi mesi. Mantenendo di conseguenza questo approccio senza alcun problema.
In alcuni casi però può rappresentare sul lungo termine un calo della produttività, soprattutto se non si seguono le regole base. Quando su cinque giorni lavorativi non si assicura la presenza ad almeno tre, è comprensibile che la società abbia qualcosa da ridire.
“Tutti in presenza, l’era dello smart working è finita. Ora bisogna adempiere ai propri doveri”. Da quel che è possibile evincere il ceo di Amazon Andy Jassy ha scelto la linea dura. E non stupisce, leggendo ciò che il Financial Times riporta a riguardo.
Dal primo maggio è stata adottata la policy del lavoro in presenza per almeno 3 giorni su cinque. Alcuni dipendenti non hanno recepito il messaggio di Amazon, ed hanno continuato a lavorare in smart working anche per tutto il tempo.
Amazon e lo smart working oggi
A coloro che non hanno rispettato le regole è stata inviata una email di richiamo. “Ci aspettiamo che tu inizi a recarti in ufficio per tre o più giorni a settimana”, si legge nel messaggio. Invito recapitato a coloro che negli ultimi due mesi non hanno timbrato il cartellino in azienda almeno tre giorni a settimana.
Amazon non si staglia totalmente contro il telelavoro, ma vuole che i suoi dipendenti lavorino in presenza almeno tre giorni e che avvertano il proprio responsabile quando non lo fanno.
Andando indietro nel tempo è possibile vedere come gli stessi lavoratori in alcuni casi si siano lamentati dello smart working mentre altri lo hanno abbracciato senza problemi. Questo tipo di lavoro ibrido può essere conveniente per tutti. A patto che sia gestito correttamente.
La storia di Amazon è emblematica di un equilibrio che si fa fatica a trovare. Riportando il settore indietro nel tempo con tutte le conseguenze che questo comporta.
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