Amazon studia sistema di pagamento con la mano

L'ambizioso progetto è stato rivelato dal Wall Street Journal.

di Valentina Cervelli 20 Gennaio 2020 11:05

Secondo un’indiscrezione del Wall Street Journal, Amazon è al lavoro su un nuovo metodo di pagamento davvero rivoluzionario che sfrutterà la lettura del palmo della mano: senza tessere e senza codici.

Pagare con il palmo della mano

Un approccio che cambierebbe davvero il modo in cui si fanno spese e che potrebbe portare, se collegato ad una gestione ottimale, ad un canale personalizzato e sicuro di pagamento. L’unico vero problema è quello della conservazione dei dati: come verrebbero conservati ed eventualmente utilizzati i dati biometrici raccolti? Va da sé infatti che la vera sicurezza di un simile metodo di pagamento sarebbe da considerare come effettiva solo se i dati raccolti fossero registrati e conservati senza pecca.

Amazon non è nuova a sperimentazioni di questo genere in ambito di pagamenti: non è una novità infatti che abbia già aperto dei punti vendita senza cassieri dove i clienti saldano il conto con l’applicazione mentre fanno la spesa. Negozi dotati di videocamere e sensori capaci di conoscere con cura cosa effettivamente viene comprato dall’utente o meno.

Il pagamento attraverso la lettura del palmo della mano è legato proprio a questo tipo di store.

Amazon pronta ad usare e vendere tecnologia

pagare amazon con palmo mano

Amazon infatti, secondo quanto raccontato dal Wall Street Journal vorrebbe introdurre questa tecnologia nei propri negozi in modo tale da evitare al cliente di tirare fuori, eventualmente, soldi o carte di credito dal proprio portafogli. Le applicazioni di un simile approccio potrebbero essere davvero importanti, soprattutto se il colosso dell’e-commerce decidesse di vendere la propria tecnologia anche a terzi una volta brevettata. Amazon si è rifiutata al momento di commentare la notizia, ma non è difficile credere alle indiscrezioni del quotidiano, soprattutto pensando alle potenziali applicazioni.

Va detto che lo scorso settembre si era espresso sul tema già il New York Post, raccontando in un articolo la sperimentazione segnalata in alcuni negozi newyorchesi di Whole Foods, che ricordiamo appartiene ad Amazon dal 2017, dove sono stati provati alcuni scanner in grado di leggere il palmo, nell’ambito del progetto Orville. Un atto che occupa 300 millisecondi rispetto ai 3-4 del pos.  Da quel che è possibile sapere, a confermare il progetto di Amazon ci sarebbe la richiesta depositata per brevettare la tecnologia su cui si basa lo scanner che permette di “leggere” il palmo della mano.

E’ solo questione di tempo: secondo molti esperti del settore l’applicazione di questa nuova tecnologia negli Amazon Go dovrebbe partire in breve tempo. Quel che è certo è che se l’idea dovesse funzionare ed i dati essere protetti, potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione nel settore.

Tags: amazon
Commenti
  • Dazi, Cina chiede aiuto alla Germania
    In materia di dazi, la Cina ha chiesto aiuto alla Germania. È successo nel corso di un incontro bilaterale tra Olaf Scholz e Xi Jinping, a margine del G20 tenutosi a Rio de Janeiro I dazi europei e le conseguenze Non è una novità che per quel che concerne l’automotive e più precisamente il settore […]
  • Ita Airways e Lufthansa, ora manca il giudizio europeo
    Ita Airways e Lufthansa hanno trovato l’accordo all’ultimo momento e hanno inviato il pacchetto di documenti a Bruxelles. Ora bisogna aspettare il via libera definitivo della Commissione europea. Un accordo trovato in extremis L’Antitrust europeo era forse l’unico interlocutore finora maggiormente convinto della positiva conclusione della situazione. Ora la decisione spetta solamente a loro. Sia […]
  • Ita Airways, problemi di soldi con Lufthansa
    Ita Airways ancora non riesce a concludere le nozze con Lufthansa. E a quanto pare la colpa, ancora una volta, sarebbe dei teutonici. Problemi di soldi tra Ita Airways e Lufthansa Attenzione: pensavamo di non dover più discutere in merito all’accordo dopo il via libera arrivato dalla Commissione europea. Superato il problema dell’Antitrust, in linea […]