Electrolux, trovato accordo con i sindacati
Electrolux ha trovato un accordo con le organizzazioni sindacali per quel che concerne lo stabilimento di Susegana e l’investimento da 110 milioni di euro.
Cosa succede nell’impianto Electrolux di Susegana
Un accordo che è stato chiuso con soddisfazione da entrambe le parti dopo trattative che avevano visto la partecipazione anche dei sindaci di Santa Lucia di Piave, Susegana e Conegliano. L’annuncio è stato dato dalla Fiom Cgil di Treviso attraverso una nota.
Il fatto che Electrolux e i sindacati abbiano trovato una quadra è molto importante, dato che uno dei temi principali preso in considerazione era quello delle condizioni di lavoro. Un tema importante dopo il potenziamento avvenuto del volume produttivo. L’investimento proposto infatti aveva come scopo aumentare la concorrenzialità di Electrolux nel mercato. Passando ovviamente per un aumento del ritmo di produzione.
Le autorità erano state coinvolte perché interessate a comprendere quali sarebbero state le conseguenze di un mancato accordo tra le parti sindacali ed Electrolux. Secondo il segretario nazionale Fim Cisl la quadra raggiunta è riuscita a trovare un equilibrio importante tra le condizioni di lavoro e gli investimenti rafforzando il sistema partecipativo.
Più in generale tutte le parti sindacali sono concordi di ritenere l’accordo raggiunto un successo perché, pur consentendo un aumento della produzione non mette in difficoltà i lavoratori. Dato che l’aumento del gettito produttivo passerà da 94 a 100 pezzi l’ora e scatterà solamente al superamento dei 600.000 pezzi l’anno sulle stesse linee.
Aumento degli occupati nel territorio
Un accordo quello trovato con l’Electrolux a Susegana che porterà tra l’altro a un aumento del numero degli occupati del territorio, sostenendo in modo importante l’indotto manifatturiero.
Più generalmente sono d’accordo tutte le parti, rendendo possibile per quel che concerne il suddetto stabilimento di trovare una soluzione adatta a rispondere alle esigenze di tutti. Qualcosa che in realtà l’Electrolux non riesce a ottenere con ogni sua sede.
Basti pensare a quella di Porcia nella quale l’azienda ha richiesto un orario ridotto per il mese di luglio sfruttando la cassa integrazione trovando il no secco dei sindacati. La condizione di cassa integrazione a riduzione oraria è già stata posta in atto nello stabilimento pordenonese.
E il suo utilizzo fatto finora sta per toccare le 52 settimane autorizzabili da parte dell’Inps. Il problema sostanziale è che all’interno dello stabilimento di Porcia il trend di produzione è sotto i livelli di norma. Fattore questo che porta l’azienda a dover cercare un compromesso per non perdere troppo. Soprattutto con la presenza attuale di una flessione di domanda importante.
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