Intelligenza artificiale, mancano lavoratori specializzati
L’intelligenza artificiale sta pian piano entrando in diversi ambiti lavorativi. Peccato però che, per ciò che riguarda l’industria, non vi siano abbastanza lavoratori specializzati.
Necessari maggiori esperti in intelligenza artificiale
Manca personale esperto che possa portare avanti la transizione digitale così come lo richiederebbero i nostri tempi. E non è un problema da nulla, se pensiamo che in realtà le imprese che vogliono investire sono molte ma le risorse da sfruttare in tal senso sono molto poche. Parliamo di un ambito occupazionale, quando chiamiamo in causa l’intelligenza artificiale, che ancora un work in progress che ha bisogno di essere gestito al meglio. Il problema è che la mancanza di figure specializzate non consente di proseguire su questa linea.
Ed è per tale ragione che le aziende dovrebbero pensare da sole a favorire la formazione di personale specializzato. Si tratterebbe di un investimento sul lungo termine che darebbe i suoi frutti. Soprattutto perché consentirebbe di dar vita a linee di produzione ottimizzate e con meno sprechi.
Il problema è che in Italia spesso e volentieri le aziende non pensano che investire nella formazione ripaghi effettivamente. Diversi esperti teorici, analizzando la situazione, lo hanno messo nero su bianco in moltissimi volumi negli ultimi 20 anni e non solo.
Ma qual è la situazione attuale? È stimato che servono almeno 699.000 lavoratori specializzati per portare avanti la transizione digitale e gestire l’intelligenza artificiale. Ma è importante sottolineare che non si tratta solo di questo settore nello specifico, ma anche di tutto ciò che concerne il cloud computing, la blockchain, big data e data analytics e Internet of things a livello industriale. Senza tralasciare la realtà aumentata e quella virtuale.
Piccole e medie imprese in maggiore difficoltà
A livello pratico sono le piccole e medie imprese ad avere maggiori difficoltà a trovare esperti. Ed è proprio perché la formazione scolastica o extra scolastica non riesce a coprire il fabbisogno relativo all’intelligenza artificiale e all’avanzamento tecnologico, è necessario che le imprese investano sul settore.
Anche perché investire sull’intelligenza artificiale e sulla formazione di coloro che debbono occuparsi consente all’azienda di verificare nello specifico il livello di preparazione. E di coprire effettivamente i posti necessari.
L’impatto di questi lavoratori ovviamente differisce in base al settore di riferimento. Nella produzione di beni e servizi è possibile ottimizzare la catena di montaggio, trovare soluzioni migliori che consentano di spendere di meno e dar vita a progetti in modo più veloce.
Per quel che riguarda l’ambito sanitario l’applicazione di intelligenza artificiale può aiutare a trovare le giuste molecole per combattere specifiche malattie. Insomma, da qualsiasi punto venga visto il tutto investire sulla formazione non può fare altro che apportare benefici al settore preso in considerazione.
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