John Elkann riporta Repubblica sotto l’egemonia Agnelli
John Elkann e la sua Exor riportano sotto l’egemonia della famiglia Agnelli un giornale nazionale come Repubblica, “vendicando” idealmente il fondatore Carlo Caracciolo: un atto dal costo non eccessivo ma dall’importanza molto ampia, anche a livello lavorativo per molte persone.
Exor e la maggioranza relativa in Gedi
Come è successo? In realtà in modo molto semplice: Exor ha assorbito Gedi, creando un vero e proprio (e forse unico) colosso dell’editoria italiana “battendo” sul campo un grande interlocutore del settore come il Gruppo RCS. L’investimento è stato molto conveniente per John Elkann se si pensa che sono bastati meno di 200 milioni di euro per poter mettere sotto la sua famiglia editoriale oltre che La Repubblica anche L’Espresso e tutti quei settimanali, quotidiani regionali e frequenze televisive legati a Gedi. Un passaggio che ha portato tutti i lavoratori a ribadire la loro dipendenza ed il lavoro svolto finora, ed a richiedere al nuovo editore di mantenere le promesse fatte all’atto del passaggio.
Quel che appare certo è che, una volta concluse tutte le transazioni societarie necessarie, Exor e quindi la famiglia Agnelli avrà il controllo di una buona fetta dell’editoria italiana, riportando di fatto sotto il suo controllo qualcosa che era stata praticamente “tolta” e che ora ritorna ai suoi proprietari: non sono in pochi nel settore a pensarla così dato che la parentesi “De Benedetti” nacque come una vendetta per l’estromissione da Fiat e si prolungo con l’estromissione di ritorno di Carlo Caracciolo e della famiglia dal giornale e dal gruppo editoriale ad esso legato.
Reazione all’acqusizione di Gedi da parte di Exor
Messe da parte vendette ed ingiustizie, l’acquisizione della quota di maggioranza relativa di Gedi da parte di Exor ha fatto sentire il suo peso in borsa: Gedi è infatti salito a Piazza Affari del 60% a 0,455 euro. Cir è sceso del 7,82% come ci si aspettava dopo il rialzo di lunedì pari al 12% mentre è risalito anche Exor, che ha recuperato lo 0,8% a 68,64 euro. In generale la procedura di acquisizione ha causato ottimismo tra gli investitori a tal punto che anche analisti come Mediobanca hanno espresso con il loro rating soddisfazione per questi scambi: Gedi conquista infatti il giudizio positivo “outperform” con un target price a 0,55 euro per azione, seguita da Exor, anch’essa giudicata “outperfom” con target a 83 euro.
La politica dal canto suo segue con interesse ciò che sta accadendo: si evince dalle parole di Andrea Martella, sottosegretario con delega all’Editoria:
Seguiamo con interesse la vicenda: stiamo parlando di testate che rappresentano un patrimonio culturale e informativo del nostro Paese. […]Chi ha deciso di acquistare ha parlato di necessità di garantire la qualità editoriale e l’indipendenza del lavoro giornalistico, l’investimento sull’innovazione, sulla tecnologia e il digitale. Io ci aggiungo che è necessario il mantenimento e la continuità dei livelli occupazionali.
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