Lavoro ibrido? Migliore dello smart working

di Valentina Cervelli 25 Maggio 2023 16:05

Il lavoro ibrido migliore dello smart working? Sembrerebbe proprio di sì almeno stando a quel che ci racconta il sondaggio eseguito dal Pew Research Center negli Stati Uniti.

Vantaggi per vita privata e lavorativa

Confermando qualcosa che già nel 2022 aveva rivelato il settimanale The Economist scegliendo quella del lavoro ibrido come parola dell’anno. Tornando al sondaggio ben il 41% delle persone ha un’occupazione da remoto che consente loro di lavorare sia in ufficio che in casa. Numeri in aumento rispetto al 35% registrato nel 2022. Il lavoro ibrido ha portato a un calo dello smart working sceso al 35% nel febbraio del 2023 rispetto al 43% del 2022.

La pandemia di coronavirus ci ha insegnato che lo smart working può essere una forma di lavoro sostenibile molto utile e adatta a preservare comunque la produttività. Ciò non toglie che il lavoro ibrido mostri di avere maggiori peculiarità rispetto al lavoro da remoto eseguito in casa.

Secondo i partecipanti all’analisi del Pew Research Center il lavoro ibrido consente di sfruttare i vantaggi dello smart working senza dover per forza viverne gli svantaggi. Si riesce infatti a trovare un ottimo compromesso tra la vita privata e la vita lavorativa. Comprensiva di contatto con i colleghi. In poche parole vi sono tutti i benefici del lavoro da casa conditi dà la possibilità di mantenere le relazioni nate in ufficio.

In particolare vi sarebbero ottimi effetti per quel che concerne il benessere e la salute. Chi è impegnato nel lavoro ibrido riesce infatti anche a dedicare diverse ore alla settimana all’esercizio fisico. E non solo: il non dovere per forza alzarsi presto la mattina tutti i giorni per raggiungere il luogo di lavoro rende possibile il dormire di più.

Lavoro ibrido fa la differenza

Si tratta di tre giorni di sonno in più all’anno che fanno la differenza. E miglioramenti sostanziali sono anche stati riscontrati nell’approccio all’alimentazione. Il 70% degli intervistati ha fatto sapere che il lavoro in modalità ibrida consente di preparare più pasti sani ogni giorno. Sia che si parli di consumo diretto in casa sia che si preparino piatti da consumare nel corso della settimana.

Anche dal punto di vista della produttività il lavoro ibrido consente di ottenere maggiori risultati. Preservando però la sanità mentale dei lavoratori, soprattutto grazie al tempo libero che questi sfruttano per attività di svago.

Di certo questo approccio all’occupazione, risultando più sostenibile, consente di rispondere alle esigenze sia dei lavoratori che delle aziende. Ovviamente va tenuto conto di una cosa: la professione nello specifico.

Aziende come Disney e Meta infatti, tanto quanto Amazon e Apple si sono rese conto che la produttività cresce quando i propri dipendenti lavorano in sede almeno tre giorni a settimana. E stanno spingendo perché questo accada.

Tags: italia
Commenti
  • Fastweb e Vodafone Italia, nozze confermate
    Le nozze tra Fastweb e Vodafone Italia sono confermate. Il via libera è arrivato e Swisscom, giusto lo scorso 31 dicembre, è riuscito a ottenere tutte le autorizzazioni necessarie. Unione confermata tra Vodafone Italia e Fastweb In questo modo è stato possibile per l’azienda completare l’acquisizione della sezione italiana del noto gruppo inglese di telefonia. […]
  • Stipendi, cosa accade con la Manovra 2025?
    Stipendi, cosa cambia con la Manovra 2025? La Legge di Bilancio, ufficialmente approvata porta alcune novità in merito ai pagamenti. Aumento degli stipendi in Manovra La ragione sta nel fatto che è stato stabilizzato il taglio del cuneo fiscale, rendendo l’aumento degli stipendi non più provvisorio ma fisso. Ciò che bisogna comprendere e chi potrà […]
  • Neet, chi sono e come convincerli a lavorare
    Neet è l’acronimo inglese “not in employment, education or training”. Tradotto nella nostra lingua è un termine che riconosce quei ragazzi e ragazze che non lavorano, non studiano e nemmeno seguono corsi di formazione. Cosa accade con questo fenomeno Attenzione però: non si tratta di ozio semplicemente. Non si parla di una generazione che non […]