Nucleare in Italia, nuova newco?

di Valentina Cervelli 10 Settembre 2024 17:03

Il nucleare nuovamente protagonista in Italia? Sembrerebbe di sì, attraverso una newco in partnership con aziende internazionali per produrre questo tipo di energia nel nostro paese.

Ritorno del nucleare in Italia?

Il Governo sembra avere intenzione di disattendere quello che fu il vecchio referendum sul nucleare. Forse pensando che la valutazione degli italiani sia cambiata negli anni in tal senso. Il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, ha recentemente sottolineato che l’Italia è l’unico paese che ancora non produce energia nucleare.

Per quanto una simile decisione potrebbe portare a una crescita dell’indotto dedicato, è importante sottolineare allo stesso tempo che per poter far funzionare il tutto servirebbero risorse specializzate e ben pagate capaci di gestire.

Il Ministero, sempre secondo quanto spiegato dal ministro, starebbe lavorando a un quadro normativo da presentare entro la fine dell’anno insieme a una newco italiana affiancata da una partnership tecnologica straniera.

Questo porterebbe alla produzione sul territorio di nucleare di terza generazione avanzata, riuscendo in questo modo a rispettare sia le necessità energetiche quelle di sostenibilità. Producendo i reattori da installare in altri paesi e nella stessa penisola.

Dobbiamo sottolineare che, all’interno del Piano per l’energia e il clima presentato dall’Italia a Bruxelles a luglio, è stata prevista una sezione dedicata proprio ai lavori legati alla produzione di un nucleare sostenibile. All’interno del testo viene ipotizzato che sia in integrazione con le energie rinnovabili che da solo, nel 2050, il nucleare potrebbe rappresentare 11% dell’energia prodotta.

Ministri soddisfatti della proposta

Un approccio gradito anche al ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin che considera possibile lo scenario sull’energia nucleare da fissione sia sul medio che sul lungo termine.

Il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini sostiene che un eventuale referendum sul nucleare vedrebbe gli italiani votare in maggioranza il ritorno a quest’ultimo. Soprattutto perché, secondo lo stesso, rinunciare al nucleare significherebbe tenere lontana l’Italia dall’ambito dei paesi sviluppati e civili.

In realtà applicarsi su questa energia consentirebbe all’Italia di creare maggiori posti di lavoro. A patto che questi vengano sostenuti da una formazione specifica e capillare. E che soprattutto non avvenga una contaminazione di tipo malavitoso o di raccomandazione che conduca a una mala gestione delle centrali e della tecnologia.

A partire dalla produzione di energia fino ad arrivare alla giusta gestione delle scorie. Insomma, prima di paventare un reale ritorno al nucleare, a prescindere dalla composizione di una newco in tal senso, bisognerebbe provare di essere in grado di saper maneggiare senza problemi questa tecnologia.

Tags: italia
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